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Marianella: “Esonero Motta inevitabile, ha volutamente liberato giocatori con il DNA bianconero”

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Il giornalista Massimo Marianella ha commentato ai microfoni di Sky Sport le ultime novità in casa Juventus. Il club bianconero ha ufficializzato l’esonero di Thiago Motta e il ritorno di Igor Tudor in biancoero

Le tempistiche: “Le tempistiche mi sorprendono. La scelta era già stata presa a livello agonistico ma si aspettava il via libera a livello finanziario. Questo avrebbe fatto male: trascinare una situazione di cui tutti conoscevano il finale avrebbe peggiorato una situazione non bella. Si è arrivati a questo per una stagione strana della Juventus.

Il mercato e la gestione della rosa: “L’idea di affidare un ciclo nuovo a un allenatore bravo e moderno come Thiago Motta sembrava l’inizio di una grande ripartenza. Parlo a livello personale: due ottime finestre di mercato, con ottimi giocatori. Arriva anche Kelly, che è stato pagato tanto ed era una riserva, ma arrivano anche altri buoni giocatori. Nico Gonzalez è un buon giocatore, pagato tanto, e che probabilmente devi sapere che tante partite non le gioca. Douglas Luiz è un buonissimo giocatore, ma la sua qualità non si è mai rivista come quella di Koopmeiners.

Le scelte di Motta: “Si è ripartiti con delle decisioni, compresa quella di Thiago Motta che si può definire di aprire le finestre e cambiare aria: lui si è volutamente liberato di giocatori che avevano però un DNA della Juventus. Szczesny, Chiesa, Rabiot, Danilo, Alex Sandro: tutti giocatori importanti. Qualcuno aveva finito il ciclo, qualcuno è stato messo alla porta in maniera meno carina di quanto non ci si potesse attendere. Però la scelta era chiara. La seconda era: vendiamo il futuro per il presente. Sono stati ceduti Soulé, Huijsen: di quest’ultimo si parla come erede di Van Dijk al Liverpool o adocchiato dal Real Madrid.

Il carattere dell’allenatore: “Queste strade non si sono mai incontrate, perché Thiago Motta, che secondo me è un bravissimo allenatore, ha sempre fatto intravedere qualche problema caratteriale. Anche dalla primavera del PSG e dal Bologna, dove pure aveva fatto benissimo, era andato via con qualche voce di problemi di rapporti.

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