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PRIMA SQUADRA

Marchisio: “Il segreto della Juventus era la forza mentale. Solo una volta ho visto Allegri in difficoltà”

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Claudio Marchisio, intervistato da Giulia Mizzoni su YouTube, ha raccontato anche alcuni retroscena del suo passato alla Juventus. Le sue parole riprese da TuttoJuve.com: 

Qual è stato il segreto della Juventus 2015/2016?  “Veramente una grande forza mentale di gruppo, ovviamente c’era una base solida che aveva già vinto, ovviamente, ci sono anche gli errori degli altri perché tu puoi fare tutti i risultati utili che vuoi, ma se sei partito con 12 /14 punti dalla vetta vuol dire che sopra stanno sbagliando, e tanto. Io quell’anno lì ho sempre detto e ne avevo parlato anche con altri giocatori che militavano in altre squadre. Gli dicevo: ‘Guardate se fossi stano nei vostri panni con voi sopra e una squadra come la nostra sotto che vi ha raggiunto mi sarei veramente mangiato qualcosa che non si può dire”. Non sto levando meriti a quella Juve perché io mi ricordo benissimo, veramente l’inizio molto difficile con alcuni infortuni un gioco che latitava. Era la prima volta dopo i quattro scudetti dove si diceva: ‘stiamo veramente giocando così?’ Eravamo davvero in difficoltà e poi da lì partita dopo partita, non mollavi veramente niente. Quindi lì c’è una grandissima forza, una grandissima qualità però come ho detto prima, se sei 14 punti dietro, vuol dire che davanti gli altri stanno sbagliando tanto, perché qualcuno ha mollato, se no non potevi arrivarci e quindi da una parte c’è sempre chi fa un grandissimo lavoro e chi dall’altra lascia qualcosa‘”

Dopo quel primo periodo Buffon si è arrabbiato?  “Si tantissimo, ma a me piace ricordare poi poco dopo che giochiamo con l’Empoli ed eravamo molto molto tesi prima della partita. A parte che del periodo difficile poi Empoli comunque era una squadra che ci poteva mettere in difficoltà quell’anno. Eravamo molto tesi e mi ricordo anche mister Allegri che era molto in silenzio. Di regola lui è uno che non lo spaventa nulla, è sempre propositivo anche nei momenti più difficili, è sempre quello che riesce a dare non dico la leggerezza, ma la tranquillità nel gestire un momento difficile, quella è stata l’unica volta che forse l’avevo visto veramente in difficoltà ed era al suo secondo anno perché era arrivato l’anno prima ed era in silenzio pure lui. Prima della partita c’era veramente un ambiente pesantissimo. Prima della partita entriamo in campo, noi andiamo sotto e li ho detto: “Qua non ne usciamo”. E invece poi segna Evra, segna Mandzukic e vinciamo la partita. Da lì proprio ci siamo tolti un peso enorme dentro stavamo sentendo veramente tanto nello spogliatoio in quella giornata e da lì in poi è andato tutto in discesa. Quindi ti fa capire anche molte volte quando una partita può cambiare le sorti di una stagione e tanto”. 

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