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Marchisio a Goal: “La Juve non poteva vincere sempre”

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Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus e della Nazionale è stato intervistato nei giorni scorsi da Goal.com, ecco un estratto:

SULLA NAZIONALE Fin dalle prime amichevoli della sua gestione nell’estate del 2018 e dalle prime due partite di Nations League, Mancini ha iniziato a plasmare un progetto tecnico netto e coerente, rimasto intatto fino ad oggi e che ha condotto l’Italia a risultati impensabili. Ho molta fiducia. Non posso predire dove potrà arrivare la Nazionale, ma Roberto è riuscito a riportare dopo anni difficilissimi l’entusiasmo attorno a questo gruppo. Coesione, unità di intenti e voglia di far bene possono permettere di superare limiti che paiono invalicabili. Non dimentichiamo che soltanto Italia e Belgio hanno chiuso le qualificazioni con tutte vittorie.”

SULLA JUVENTUS“Non si può vincere per sempre, prima o poi doveva succedere. Quest’anno la squadra al di là della posizione in classifica ha perso tanti punti contro squadre che lottavano per salvarsi e questo ha inficiato tanto sul rendimento finale. Questa stagione è una grande lezione da cui imparare: forse le tante vittorie consecutive hanno portato a dare per scontati risultati che in realtà non lo erano per niente. Detto questo, alla fine parliamo di una squadra che per meriti suoi o demeriti degli altri si ritrova in Champions League e con due trofei vinti. Ci si aspettava di più? Vero, ma alla fine la sufficienza credo sia arrivata. Io credo che si sia trattato di un fisiologico esaurimento del ciclo che ha condotto a nove scudetti consecutivi. E’ stata una stagione strana, con poco di tempo di pausa dal termine di quella passata e inevitabilmente caratterizzata dall’emergenza Covid. Ci possono essere tante attenuanti da prendere in considerazione: gli infortuni, le tre partite a settimana giocate almeno fino a fine gennaio con un allenatore nuovo che aveva bisogno di tempo per portare i suoi concetti in campo”.

SU PIRLOGuidare un gruppo di persone non è mai semplice. Ci sono tante variabili esterne, ancor di più in anno difficoltoso come quello appena trascorso. La scelta di puntare su Pirlo è stata coraggiosa; Andrea è diventato allenatore appena dopo aver svestito i panni di quel grande giocatore che è stato. Qualche anno di esperienza avrebbe fatto comodo? Può anche essere, ma come fai a dire di no quando ti chiama la Juventus? Mi sembra comunque evidente che la sua prima da allenatore sia stata condizionata da circostanze che avrebbero messo in difficoltà anche la più navigata delle gavette. E comunque alla fine sono arrivate due coppe e la qualificazione in Champions, con una scelta coraggiosa come quella di lasciare fuori Ronaldo in una gara fondamentale“.

Fonte: Goal.com

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