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Mandzukic: “Non mi perdo una partita della Juve. Scudetto possibile ad una condizione…”

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Mandzukic

Mario Mandzukic, ex attaccante della Juventus, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport sul momento della formazione bianconera. Di seguito riportate le sue dichiarazioni.

Juve-Inter: “Mi piacerebbe andare a vedere la partita allo Stadium. In caso contrario, la guarderò in televisione: non mi perdo una gara della Juventus”.

Nostalgia dei tifosi: “Non so se sia vero, ma sono grato a tutti coloro che mi ricordano con affetto. Non credo dipenda da Cristiano, che è uno dei top di tutti i tempi e alla Juve ha fatto grandi cose. Immagino che i tifosi a cui fate riferimento abbiano apprezzato la lotta e lo spirito che Tevez e io abbiamo portato in campo. E poi abbiamo vinto”.

Problemi Juve: “Dall’esterno non è facile giudicare. Ma nel calcio nulla dura per sempre e anche il dominio della Juve era destinato a finire prima o poi. Ha perso diversi leader chiave, ragazzi che sapevano come vincere con continuità. È relativamente facile giocare una grande partita, ma è difficile ripeterla ogni settimana ed è quello che bisogna fare per vincere uno scudetto. La Juve ha ancora molta qualità, ma serve tempo per costruire una squadra, un carattere e acquisire le abitudini da scudetto. La Juve non è per tutti. Sono certo che prima o poi tornerà al livello che i tifosi desiderano”.

Allegri: “Sì, ma non parliamo della stagione. È un ottimo tecnico e credo che possa ribaltare la situazione. Mi sono divertito in ogni allenamento con lui. E che sfide a basket: lui pensa di giocare bene, ma io gli ho dimostrato che non è così bravo come crede…”.

Rimonta come nel 2016: “Noi eravamo più indietro di 10 punti… quindi sì, è possibile! Ma non dipende da un singolo giocatore, bensì da tutta la squadra, che deve dimostrare spirito collettivo e determinazione nel voler raggiungere l’obiettivo. Quando sei così indietro, dipendi anche dagli altri. Però la Serie A è tosta, è probabile che tutti possano perdere punti strada facendo. Nel 2015-16, quando eravamo indietro, ci siamo riuniti e tutti insieme abbiamo deciso di invertire la rotta. Adesso non sono nello spogliatoio e quindi non posso dire di più. I ritorni di Pogba e di Chiesa al top aiuteranno, ma non giocano da soli”.

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