PRIMA SQUADRA
Luca Marelli (ex arbitro) analizza l’episodio del tocco di mano di Danilo: “Non è rigore, ecco perché…”
Finisce con qualche polemica la partita di questa sera tra Juventus ed Hellas Verona. I gialloblù, nel secondo tempo, recriminano un calcio di rigore dopo che Danilo ha toccato con la mano il pallone nella propria area.
L’arbitro Di Bello non concede il penalty scatenando tutta la furia della panchina, dei giocatori e dei tifosi dei padroni di casa. Il tocco con la mano c’è ma il VAR non ha corretto la decisione presa in campo in quanto si tratta di un pallone inatteso.
Infatti, il tiro dalla distanza di Veloso finisce su Dawidowicz che, deviandolo, lo manda sul braccio del difensore brasiliano. Essendo accaduto il tutto tra pochi metri di distanza (forse due), il tocco di mano è involontario e perciò non punibile.
Sui social è già scatenato il delirio con il Verona che attraverso un tweet sul proprio account ufficiale reclama il rigore ma “senza parole”.
Negli studi di Dazn, nel post partita, si è provato ad analizzare l’episodio molto dubbio con l’aiuto di Luca Marelli (ex arbitro). Queste le sue parole: “Sul primo rigore chiesto dall’Hellas Verona, Dawidowicz devia il tiro di Veloso sul corpo di Danilo, che sta facendo un movimento naturale. Tra il tiro del polacco e il tocco di braccio di Danilo passano pochi secondi, si tratta di un pallone inatteso. A livello arbitrale è un episodio semplice, anche se magari è difficile da capire. Sarebbe stato diverso se Danilo avesse toccato il pallone direttamente sul tiro di Veloso.“
In parole povere, il regolamento è chiaro: non c’è calcio di rigore nonostante il braccio sia molto largo e “amplia” la presenza del corpo in area.