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Juventus, Comolli: “Tudor resta per la prossima stagione. Sono qui per vincere. Sui dati…”

Tutte le dichiarazioni di Damien Comolli, nuovo direttore generale della Juventus, in occasione della conferenza stampa di presentazione

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Comolli

Negli scorsi giorni la Juventus ha ufficializzato l’ingresso in dirigenza di Damien Comolli, ex presidente del Tolosa che dal 4 Giugno è in bianconero e ricopre il ruolo di direttore generale. Di seguito le sue dichiarazioni nel corso della conferenza stampa di presentazione, in programma per oggi, Martedì 10 Giugno alle ore 11:30.

Discorso introduttivo Scanavino “Comolli si unisce a noi nel ruolo di direttore generale. Lui rafforzerà il club per raggiungere i nostri obiettivi. La scorsa stagione abbiamo fatto passi significativi per quanto riguarda la società. Damien Comolli lavorerà al fianco di Giorgio Chiellini, per incrementare gli aspetti competitivi”.

Prime parole di Comolli – “Ho iniziato già a prendere lezioni di italiano ma riesco a capire abbastanza bene. Sono lieto di essere qua: stiamo parlando di uno dei più grandi club del mondo. Sono cresciuto guardando questo club, stiamo parlando di un’organizzazione vincente”.

Su Tudor –Tudor sarà l’allenatore nella prossima stagione, non solo al Mondiale per Club ma anche l’anno prossimo. L’ho già detto a lui, stiamo lavorando insieme e sono consapevole che siamo un grandissimo club, ci sono tantissime speculazioni ma voglio ribadire che per la stagione 2025/26 Tudor rimarrà il nostro allenatore e spero anche oltre”.

Su Chiellini – “Facevamo parte dello stesso comitato del UEFA. Ci sono diversi aspetti su cui stiamo lavorando assieme: finora abbiamo collaborato molto bene e sono certo che sarà così anche in futuro. Ci occuperemo di tutti i temi, sia dai giovani che alla prima squadra. Chiellini non si occuperà di calciomercato”

Nuovi innesti in dirigenza – “Vorrei avere un nuovo Direttore Tecnico, persona incaricata dei trasferimenti (calciomercato). Poi avremo anche un nuovo Direttore Sportivo: ho ben chiaro in testa qual è la persona per questo tipo di ruolo. Magari mi chiederete dei nomi ma non ve li darò. Vogliamo prenderci del tempo per queste due decisioni”.

Kolo Muani “Sono lieto di poter annunciare che abbiamo prolungato il prestito con il PSG e giocherà con noi il Mondiale per Club. Dopo questa competizione ci riaggiorneremo per averlo con noi anche la prossima stagione, devo dirvi che comunque sono ottimista. Il calciatore vuole rimanere con noi”

Congratulazione alla squadra femminile – Vorrei anche congratularmi con la Prima squadra femminile per gli incredibili risultati ottenuti nella prossima stagione, ho una passione anche per il calcio femminile e ho cercato di sviluppare anche questa area quando ero al Tolosa, sono stato particolarmente contento di aver visto tutti i trofei vinti“.

Prime impressioni alla Juve – Forse dovrei cominciare con le mie emozioni, è un entusiasmo costante, provo questa sensazione quando mi sveglio. Quando ho cominciato ero un bambino francese e idolatravo Platini. Non sognavo di diventare giocatore ma allenatore, ammiravo Trapattoni. Non voglio dire che ero un fan della Juventus ma ho sempre seguito la Juventus, questo va a definire il motivo per cui sono qua e testimonia la mia presenza qui oggi. Alcuni giocatori sono tornati dagli impegni internazionali, altri non ancora, ma non vedo l’ora di incontrare l’intera squadra, tutto lo staff degli allenatori, ne abbiamo già parlato con Giorgio, quali aspetti affrontare con i vari stakeholder, i medici, ci sono tante cose da fare. Ho un’idea di quello che la squadra può dare, ho detto a tutti che non c’è solo la squadra che gioca ma c’è una squadra dietro la squadra e sono tutti estremamente importanti. Siamo la Juventus, andiamo al Mondiale per Club per vincere“.

Ancora su Tudor – L’anno in cui Tudor era al Marsiglia ci hanno battuto comprensibilmente due volte, abbiamo anche riso su questa cosa perché gliene ho parlato al telefono di cosa gli dissi dopo la partita. L’intensità, la tenuta fisica/mentale della squadra… Non ci sono molti allenatori in grado di raggiungere quell’intensità in Francia. Ha fatto un lavoro eccezionale al Marsiglia, volevano tenerlo ma ha preso un’altra decisione. Quella è stata la mia esperienza con Igor. L’intensità, fisica e mentale, la resilienza, l’impegno mostrato è stato impressionante“.

Le priorità – La prima volta che ho incontrato la proprietà mi è stato chiesto ‘Cosa vuoi ottenere?’ Io voglio fare di tutto per vincere. Non garantisco vinceremo ma farò tutto per vincere, ogni competizione. Questo è quello che ho chiaro in testa, l’unico modo per andare avanti è vincere trofei. Nel calcio c’è fortuna, sfortuna, ci sono squadre migliori e peggiori, non possiamo controllare tutto. Ma quando riesci a controllare più cose hai più possibilità di vincere. Cercare di vincere sarà la mia ossessione quotidianamente ma già fa parte della cultura del club, cercherò di rafforzare. Sulla struttura vogliamo creare questo doppio ruolo, direttore sportivo e direttore tecnico, penso sia il modo di procedere, l’ho già visto negli Stati Uniti, in altri sport. Ho rivestito il ruolo di direttore sportivo e so quanto sia difficile, complicato. Il calcio sta diventando sempre più globale, bisogna distinguere tra direttore sportivo e tecnico. Il ruolo di Giorgio, anche il mio ruolo andranno a plasmare il futuro

Vlahovic è in partenza? – Ho parlato con Dusan la settimana scorsa. Il giocatore dovrebbe tornare a breve e vorrò parlargli per capire cosa ha in mente. Lui è un top player, alcune cose non hanno funzionato dall’inizio di gennaio fino a fine stagione, ci sono stati alti e bassi. Mi rendo conto non sia abbastanza quanto successo. Devo prima parlare col calciatore e capire le sue sensazioni, le sue impressioni. È un top player, bisogna capire cosa si sente, le sue intenzioni, anche dal punto psicologico la sua posizione. Poi sarò in grado di prendere una decisione“.

Pecini come collaboratore? –Siccome stai al J Hotel ecco perché hai fatto questa domanda (ride ndr). Riccardo è un grande amico, ho molto rispetto per il lavoro che ha sempre fatto, quando era alla Sampdoria ha fatto un lavoro eccezionale, avrei voluto prendere Fernandes, Skriniar. Non è un’opzione per la Juventus, siamo amici e posso rivolgermi a lui se ho bisogno ma non è una persona per la Juventus. Ha fatto un lavoro eccezionale al Tottenham, ha avuto un peso nell’acquisto di Modric“.

Quando arriva il nuovo DS– “Come ho detto prima, quei due ruoli sono di alto profilo, c’è un processo che dobbiamo portare avanti. Se lo troveremo settimana prossima sarà settimana prossima, se sarà a settembre anche. Dobbiamo rispettare le tempistiche di questo reclutamento“.

Dati e algoritmo – Fa parte della mia carriera, lavoro coi dati da 25 anni. Quando le aziende si rivolgono a me penso si aspettino che porti queste conoscenze. Ho questo background nell’analisi dei dati e voglio implementare questa metodologia. Il mio primo lavoro è 3 volte a settimana che i nostri tifosi raggiungano il più alto livello di emozione, ma allo stesso tempo in questo settore/industria dobbiamo adottare un approccio razionale. Il 1^ agosto 2025 sarà il mio 33esimo anno nel calcio professionistico e non mi sono mai imbattuto in un approccio che non sia quello dell’utilizzo dei dati. Che ci si occupi di moda, di prodotti al consumo, l’NFL, andare sulla Luna, tutti ormai guardano e analizzano i dati. Noi utilizzeremo i dati in diverse aree, ci aiuteranno nella selezione di giocatori e ci aiuteranno a definire la nostra strategia e raccoglieremo dati su tutti. Ci aiutano a prevenire gli infortuni dei giocatori, la conduzione del business, a conoscere meglio i fan e i tifosi, a stabilire connessioni migliori. L’IA è d’aiuto, sta facendo bene. I dati fan parte della mia vita, li conosco bene, so come funzionano e funzionano perché i campionati inglesi si basano sui dati ma non solo loro. È qualcosa che metteremo in pratica“.

Intende creare una filosofia tra prima squadra e giovanili? – Volevo creare una cultura, una metodologia fin da giovane in riferimento alla prima squadra, anche giovanile. Nel settore sportivo attuale, l’identità è importante, noi ci occupiamo di intrattenimento, creiamo emozioni e all’interno di questo ci sono identità. Creare un’identità, in cui ci si può riconoscere è importante. Questo arriva attraverso le vittorie, lo stile di gioco e attraverso la metodologia. Ma non è impossibile. Il modello dell’Ajax non è tra i miei preferiti, noi possiamo cercare ispirazione in diversi Paesi e in diversi sport, e un qualcosa che vogliamo mettere in pratica“.

Moneyball – Non so se è stato romanzato, se è stata una creazione della stampa. Il Moneyball model è come rendere razionale un’industria molto irrazionale come il calcio. Ma è tutto schizofrenico. Mister Moneyball è mio amico, mi piace il baseball: l’ho incontrato, lui è venuto da me e ne abbiamo parlato. La mia frustrazione, lavorando come scout, erano alcune decisioni prese nel reclutamento. Il principio di Moneyball è stato utile: vedevo come vendevano e acquistavo le azioni, utilizzavano i dati per farlo. Questa è teoria, noi siamo essere umani: noi creiamo emozioni, gli stessi giocatori e allenatori. Il mercato riguarda gli esseri umani, approcciamo questo metodo scientifico allo sport. Funziona, non dobbiamo avere paura di associare i dati al calcio, altri lo fanno ma non vogliono che voi ne parlate. Sono stato identificato negli anni per questo motivo. La mia ossessione è cercare di vincere ma anche come migliorare con i dati, come rafforzare questa cultura. Con questa ossessione che ho per migliorare ogni singolo giorno. Bisogna avere un vantaggio competitivo con gli altri, per farlo occorre usare i dati. Utilizzare i dati per poter avere un vantaggio competitivo“.

Calcio italiano – Quando sono entrato a far parte del club mi sono posto due obiettivi: vincere e soddisfare al 100% il suo potenziale con un’ossessivo miglioramento. In tutti i Paesi in cui sono stato, in Giappone, in Turchia, in Francia, ho sempre aiutato a sviluppare il calcio nel Paese in cui si trovava. Il mio primo obiettivo è far sì che la Juventus abbia successo ma aiutare anche il calcio italiano ad avere successo. Voglio dare questo contributo al calcio italiano. Se la Juventus ha successo vuol dire che potrà dare molto al calcio italiano“.

Mercato – Vedrete la mia faccia abbastanza spesso nella stagione. Sono molto aperto e vi dico la verità, ma sul mercato sono molto riservato Ne abbiamo discusso con l’allenatore, con Giorgio e con Maurizio. Abbiamo un’idea, il cambiamento della rosa, stiamo considerando l’approccio di Tudor che ha conquistato due punti a partita e lo ha portato al quarto posto. Vediamo quali sono le percentuali che sono state raggiunte negli ultimi anni. Se la squadra non fosse stata pronta non lo avrebbe raggiunto. Ci sono aggiustamenti ma non cambiamenti radicali“.

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