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PRIMA SQUADRA

Allegri e Chiellini alla vigilia di Juve-Chelsea

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Conferenza Champions

La Juventus ospita il Chelsea nel secondo turno della fase a gironi di Uefa Champions League. I bianconeri dopo aver battuto il Malmo nel primo match, affronteranno i campioni in carica. Max Allegri e Giorgio Chiellini presenteranno l’incontro.

GIORGIO CHIELLINI

Partita: “Sarà la gara più facile, il mister ce l’ha detto. Sono partite belle facili da preparare. L’attenzione è massima: giochiamo la prima in casa in Champions contro i campioni d’Europa. Sarà una partita stimolante, tutto l’ambiente non vede l’ora di vivere questa grande serata”.

Gol presi: In Champions non abbiamo preso gol, speriamo sia di buon auspicio. Non dobbiamo prendere ripartenze. Loro sono una squadra compatta. Serve pazienza e velocità di gioco. Non dobbiamo esaltare le loro qualità migliori“.

Lukaku: “È limitante parlare della mia sfida con lui. La fortuna sarebbe fare una partita con grande equilibrio in cui concediamo poco spazio ai loro giocatori offensivi. In quelle situazioni sono immarcabili per il 90& dei difensori. Lukaku in primis è un giocatore che hanno pagato tanto, ma anche senza di lui hanno vinto la Champions non a caso”.

Cammino in Champions: “L’importante è passare il turno che è quello che ci aspettiamo. Poi da febbraio si aprono mille dinamiche che possono cambiare il corso della stagione. Ora è inutile fare programmi a lungo termine. Dobbiamo lavorare e giocare, consapevoli che dobbiamo crescere e delle nostre qualità. Dobbiamo analizzare tutto con il giusto equilibrio”.

Giovani: “Ormai siamo una squadra abbastanza esperta. Chiesa l’ha fatta l’anno scorso, forse Locatelli è alla prima esperienza. Giocare contro i migliori aiuta a crescere, mi ricordo che quando ero giovane non vedevo l’ora di giocare queste partite. Così alzi il tuo livello. Poi durante il campionato lavori sulla quotidianità”.

Dybala: “È un giocatore fondamentale, lo abbiamo sempre detto. Per fortuna la sua assenza non è grave e salterà solo un paio di partite. Ma la nostra rosa è valida, il mister non si piange mai addosso e cerca sempre nuove soluzioni”.

Vittoria: “Aiuterebbe, ma non dovremmo fare voli pindarici. Anche se vincere aiuta sempre a vincere e a lavorare con più serenità. Oltre ad equilibrio e lavoro quotidiano. Dobbiamo avere equilibrio sia nel bene sia nel male”.

Importante tre punti: “La cosa più importante è fare i tre punti nel girone. Ci permetterebbe di arrivare con lo Zenit al match point. Non è cosa da poco e potremmo gestire al meglio le ultime partite. Ma la consapevolezza deve darcela la prestazione, al di là dei piccoli episodi che decideranno. Serve solidità, forza e grande entusiasmo”.

Difesa a tre: “Ancora non faccio l’allenatore. La facciamo dopo al mister”.

Nuove indicazioni in difesa: “Le richieste sono sempre quelle e cambiano di partita in partita. Giocare con Cuadrado è diverso che giocare con Danilo. Cambia se giochi con un centrocampo più fisico o tecnico. Stiamo cercando di ritrovare i principi che avevamo tralasciato per fare un calcio diverso, senza dire se migliore o peggiore. Bisogna ritrovare il filo per trovare solidità che poi dà quell’autostima che ha portato a fare un percorso straordinario in Italia e in Europa”.

Jorginho: “Mi auguro lo vinca, è un amico. È un premio che sentirei anche mio perché italiano e per una vittoria che porto nel cuore. Ho sempre pensato fosse un buon giocatore, poi dopo tre allenamenti in Nazionale ho capito la sua grandezza. Non ha qualità fisiche eccezionali, ma la vera qualità ce l’ha dentro la testa. Sono contento per chi diceva che potesse solo giocare con Sarri”.

De Ligt: “È al livello mio e di Bonucci, ma ha caratteristiche diverse. Nel primo anno dopo un inizio non esaltante ha fatto un post lockdown devastante. L’anno scorso, infortunio a parte, ha fatto una stagione importante. Ora si porta dietro la scia negativa dell’Europeo, anche mediatica. Ha grandi margini a 22 anni, ma è già bravo adesso. Ha uno strapotere fisico che usa ancora poco ma è un giocatore di grande livello internazionale”.

Avversari europei: “Incontri i migliori delle varie nazioni e squadre abituate a vincere, anche lo stesso Malmoe è abituato a dominare in Svezia. Spesso c’è una fisicità e un ritmo più importante rispetto a partite medie in Italia. La qualità dei giocatori fa la differenza”.

MASSIMILIANO ALLEGRI

Formazione: “Ho un po’ di idee confuse. A parte gli scherzi deciderò domani mattina. A parte Ramsey sono tutti a disposizione. Domani ci vuole una partita tecnica contro una squadra fisica e solida. Tuchel ha fatto un grande lavoro. Sono forti in contropiede e su palle inattive. Sarà un bel test sulle palle inattive. Magari riusciamo a non prendere gol. Ma sarà una partita difficile in cui dovremo essere calmi”.

Difesa a tre: È il primo dubbio, ma come ho spiegato dipende da quando hai la palla“.

Attacco: “Abbiamo giocatori con caratteristiche diverse, l’unica punta vera è Kean. Cercherò di metterne due o tre davanti a seconda delle caratteristiche“.

Bernardeschi: “Bernardeschi ha ottime potenzialità inespresse. Ha un motore talmente importante che ogni tanto gioca un po’ da fantasista. Ma lui deve fare una partita di sostanza, arriva al tiro in un certo modo e attacca l’area in un certo modo. Con Sampdoria e Spezia ha fatto bene, ma tutto parte dalla testa. Serve cattiveria quando hai la palla. Rabiot è a disposizione“.

Tre titolari: “Szczesny, Locatelli e Alex Sandro”.

Giovani: “Non sono giovani, ce ne sono alcuni con meno esperienza internazionale. Domani voglio vedere una squadra che gioca tecnicamente bene. Ci vuole pazienza ma bisogna divertirsi a giocare queste partite, che è naturale. Ma sappiamo che abbiamo di fronte una squadra che se sbagli ti punisce. Voi mi direte che è successo anche in Italia e avete ragione”.

Rabiot: “Adrien sulla falsa riga di Bernardeschi. I giocatori alla Juve sono tutti tecnicamente validi. La differenza passa in quello che hai nella testa, dall’obiettivo personale al servizio della squadra alla voglia di mettersi in discussione e migliorarsi. Conta la  cattiveria che hai nel tirare in porta, nell’allenarti, nel passare il pallone. A volte manca un pezzetto. Io fossi in lui sarei arrabbiato. Ha fatto 10 gol in due anni in Italia, non esiste. Sono tutte cose che deve migliorare e credo che quest’anno lo farà”.

Bentancur: “È un giocatore che è cresciuto molto, domenica ha avuto la possibilità di fare gol, però è un giocatore che da solo non può fare la regia di una squadra, ha bisogno di una collaborazione e Locatelli sotto questo punto di vista lo può aiutare, si possono dividere i compiti”.

Arthur: “È ancora molto indietro, abbiamo fatto dei test fisici. Nella sosta giocheremo due amichevoli per metterlo nelle migliori condizioni e per far giocare chi lo ha fatto di meno“.

Kean: “Non deve avere responsabilità. Deve giocare e fare gol che è una cosa che fa meravigliosamente bene. Calcia bene davanti alla porta, chiude bene le azioni, attacca bene la profondità. Deve migliorare nel giocare con la squadra. Ma per l’età che ha ha già una buona esperienza“.

Chiesa: “Mi aspetto quello che sta facendo ora e ancora meglio. Per fare un’annata come quella dell’anno scorso… Non era semplice. Fare un Europeo in cui ha segnato gol decisivi lo ha messo nella condizione che tutti si aspettano di più. La crescita si è accorciata, per lui quest’anno è importante e più difficile. Deve imparare tante cose”.

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