Seguici su

PRIMA SQUADRA

Lautaro e il caso bestemmia, Ravezzani attacca la giustizia sportiva: “Il solito pastrocchio”

Pubblicato

il

Lautaro

La vicenda legata al presunto caso di bestemmia di Lautaro Martinez continua a far discutere. L’attaccante dell’Inter ha patteggiato una multa di 5.000 euro per aver pronunciato espressioni blasfeme al termine del match contro la Juventus, giocato lo scorso 16 febbraio. Un gesto che ha sollevato diverse polemiche, soprattutto per la modalità con cui è stata gestita la questione dalla giustizia sportiva.

Tra le voci più critiche, quella di Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, che su X (ex Twitter) ha espresso con durezza la sua opinione sull’intera faccenda:

“Questa cosa è assolutamente incomprensibile. Se patteggi ammetti di aver bestemmiato. Se hai bestemmiato devi essere squalificato. Se non è dimostrabile la bestemmia non ha senso accettare di patteggiare alcuna pena. Il solito pastrocchio della giustizia sportiva”.

Il commento del giornalista mette in luce le incongruenze del sistema disciplinare sportivo italiano. Secondo Ravezzani, l’ammissione implicita di colpa data dal patteggiamento sarebbe incompatibile con l’assenza di una squalifica, che in casi analoghi è sempre stata la sanzione prevista. Inoltre, solleva un dubbio legittimo: se le prove non sono sufficienti per una condanna formale, perché accettare una pena?

La Procura Federale, dopo un’indagine avviata d’ufficio, ha ritenuto sufficienti alcune prove audio per avanzare la richiesta di patteggiamento, che è stata accettata dal giocatore e dal club nerazzurro. Ma la sensazione diffusa tra addetti ai lavori e tifosi è quella di un sistema che continua a muoversi tra zone grigie e decisioni poco trasparenti.

Il caso Lautaro si aggiunge così alla lunga lista di episodi controversi che coinvolgono la giustizia sportiva, lasciando aperti interrogativi sull’uniformità e la coerenza delle sue decisioni.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *