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La Juventus vince l’ennesimo derby, ma i dubbi restano

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Ennesimo derby vinto da parte dei bianconeri, con Massimiliano Allegri che eguaglia il record di 13 incontri vinti di Giovanni Trapattoni e con la Juventus che riparte dopo il passivo 0-0 di Bergamo. Ora c’è la pausa e di conseguenza la possibilità di ricaricare le pile in vista del big match contro il Milan a San Siro. I dubbi però restano.

Sulla falsariga di Bergamo

Non è stata la versione migliore del derby della Mole. Partita noiosa, a tratti addirittura narcotizzante. Insomma, non è stato un bello spot per il calcio torinese, figuriamoci per quello nostrano. Ad ogni modo, continua la lenta marcia della Juventus in questo campionato con un terzo posto frutto di cinque vittorie, due pareggi e una sconfitta. Se c’è chi esalta la vittoria della Vecchia Signora come simbolo della grande tenuta difensiva, dall’altro i detrattori continuano ad essere un numero cospicuo. La difesa sì, è la migliore del campionato, ma i numeri della fase offensiva lasciano a desiderare. Delle prime cinque è il peggior reparto offensivo.

Appurato questo, sicuramente la Juventus del derby è stata la copia vista a Bergamo. Con al differenza che davanti aveva una squadra che in questo momento sta mostrando delle importanti lacune a livello offensivo. Il Torino di Juric crea poco e quel poco che crea non riesce a convertirlo in gol. E se i bianconeri hanno vinto l’ennesimo derby buona parte del merito è per delle uscite disastrose di Vanja Milinkovic-Savic. Prima di quei cinque minuti la truppa di Allegri non aveva creato niente. Giusto il gol irregolare e dunque annullato di Moise Kean. Di mezzo ai due gol c’è stata l’occasione di Milik, nata dall’ennesimo cross di Kostic. Fotocopia di come la squadra bianconera cerchi il più delle volte la palla alta viste le difficoltà nel costruire con la sfera tra i piedi.

Passi indietro dopo la sconfitta a Reggio Emilia

E dunque questa Juventus continua a non convincere. Sembra essere prigioniera di barriere mentali incentrate sull’ordine tattico e basta. Non entrerò nel discorso giochista o risultatista, ma la via di mezzo esiste. Ci sono state squadre capaci di far coniugare la fase difensiva con quella offensiva, condendo il tutto con un gioco piacevole agli occhi. La rosa della Juventus conta al suo interno giocatori di qualità, elementi capaci di creare il gioco. Chissà se la tifoseria juventina riuscirà a vedere questo nel corso della stagione, ma il vento sembra essere drasticamente cambiato dopo le scoppole di Reggio Emilia. Quanto di buono visto fino alla Lazio sembra essere stato messo da parte per fare ritorno ad un calcio più difensivista. In una stagione senza le coppe era lecito aspettarsi un lavoro totalmente diverso.

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