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La Juve potrebbe uscire dalla Borsa? Il retroscena dopo la mossa di Tether

Tether rafforza la sua presenza in Juventus: ora è il secondo azionista del club. Gli scenari sulla Borsa

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Tether, azienda leader nel settore delle stablecoin, ha aumentato la propria partecipazione all’interno dell’azionariato della Juventus, diventando ufficialmente il secondo azionista del club bianconero. Con l’acquisto di un nuovo pacchetto azionario direttamente dal mercato, Tether ha superato la società di investimento Lindsell Train, che detiene l’8,7% delle quote, portandosi oltre il 10,12% del capitale sociale. Questa nuova quota consente a Tether di esercitare il 6,18% dei diritti di voto.

Resta invece invariata la posizione dell’azionista di maggioranza, Exor, che mantiene il 65,4% del capitale con il 78,9% dei diritti di voto. L’operazione non modifica quindi l’assetto di controllo del club, ma introduce un attore sempre più rilevante nel panorama societario juventino.

In un comunicato ufficiale, Tether ha ribadito le proprie intenzioni: “siamo desiderosi di collaborare, vogliamo entrare nel CdA e siamo pronti a mettere altri soldi per finanziare il club”. Una dichiarazione chiara e ambiziosa, che il Corriere dello Sport definisce “una proposta di matrimonio in piena regola”. Nessun commento, per ora, da parte della Juventus né da Exor.

Secondo il quotidiano sportivo, è improbabile che la presenza di Tether rimanga silente: l’interesse a ottenere visibilità e a giocare un ruolo attivo potrebbe anche risultare utile a Exor, soprattutto se in futuro decidesse di ridurre il proprio impegno nel club – ipotesi però sempre smentita con fermezza dalla holding.

Non è escluso, dunque, che tra Exor e Tether possa svilupparsi una forma di collaborazione o, quanto meno, una convergenza di interessi. In particolare, il crescente peso di Tether nell’azionariato potrebbe favorire un’eventuale operazione di delisting della Juventus dalla Borsa. Con il flottante sceso al 15%, l’ulteriore riduzione sotto la soglia del 10% (limite minimo richiesto da Euronext Growth) potrebbe concretizzarsi già con l’aumento di capitale riservato a Exor, previsto per giugno.

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