Kenan Yildiz scrive la storia: è il più giovane capitano della storia della Juventus

Certe immagini valgono più di mille risultati. Al triplice fischio di Verona-Juventus, il tabellino ha raccontato di un pareggio che rallenta la corsa bianconera. Ma negli occhi dei tifosi resterà per sempre un’altra immagine, un altro ricordo: un ragazzo di appena vent’anni, con il numero dieci sulle spalle e la fascia da capitano al braccio, pronto a guidare la Vecchia Signora come se fosse nel suo destino. Quel ragazzo è Kenan Yildiz, e il 20 settembre 2025 ha scritto una pagina che entrerà per sempre nella storia della Juventus.

Il più giovane capitano della storia della Juve

Con Locatelli e Bremer fuori dal campo, la fascia ha trovato un nuovo proprietario, che tutti aspettavano. Perché Yildiz, fin dal suo arrivo a Torino, ha mostrato la stoffa di chi non si limita a giocare: trascina, ispira, emoziona. Diventare il più giovane capitano della storia della Juventus non è solo un record statistico, ma un segno di fiducia per un futuro che profuma sempre di più di Turchia. La Juventus crede immensamente nelle qualità di Yildiz, e il gioiellino classe 2005 è pronto a trascinare nuovamente la Vecchia Signora agli apici del calcio italiano e internazionale.

Una fascia che profuma di storia

La scena ha scatenato un’ondata di nostalgia e orgoglio. Da Boniperti a Scirea, passando per Sivori, Baggio e Vialli, fino ai più recenti Del Piero e Dybala.

Per i più giovani, ha riportato alla mente l’era recente del fuoriclasse argentino, ultimo numero dieci a indossare la fascia nel 2022. Per tutti gli altri, il pensiero è andato inevitabilmente al numero 10 per eccellenza, simbolo eterno del Dna Juve: Alex Del Piero. Il paragone può sembrare pesante, ma ogni volta che Yildiz scende in campo sembra pronto a raccogliere quell’eredità: dai gol bellissimi, passando per l’esultanza con la “linguaccia”, fino alla maglia numero 10 e ora alla fascia da capitano. 

Kenan Yildiz ha appena 20 anni, ma ha già fatto quello che molti campioni non hanno mai vissuto in una carriera intera. Perché il calcio, a volte, decide da solo chi deve essere il volto del futuro. E oggi, quel volto, ha un sorriso turco che già fa sognare Torino.