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Juventus, nessun saluto a Giuntoli. Comolli e Chiellini al comando: la nuova struttura

Juventus, Elkann furioso con Giuntoli: “Ora l’algoritmo non basta, serve equilibrio”

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giuntoli e dirigenza Juve

La rivoluzione silenziosa della Juventus si è trasformata in un terremoto interno. Dopo appena due anni dall’arrivo, Cristiano Giuntoli ha lasciato la Continassa con un tonfo fragoroso, accompagnato da un comunicato ufficiale tanto scarno quanto rivelatore. Nessun grazie, nessun augurio per il futuro: la rottura tra l’ex Managing Director Football e la società bianconera è stata netta, definitiva, e forse anche amara.

Nessun saluto per Giuntoli: più freddi dell’addio ad Allegri

Basta confrontare le modalità di commiato per rendersene conto. Lo scorso anno, nonostante l’epilogo burrascoso del rapporto con Massimiliano Allegri dopo la vittoria in Coppa Italia, la Juventus salutò l’allenatore con parole di gratitudine e un augurio per il futuro. A Giuntoli, invece, nemmeno una riga in più del minimo sindacale: un “telegramma” che fotografa alla perfezione la delusione di John Elkann per una gestione che, nei fatti, ha tradito le attese.

Due anni lontani dall’idea di “plasmare la Juventus del futuro”, come era stato promesso. Al contrario, le scelte di Giuntoli su allenatore, mercato e gestione dello spogliatoio hanno lasciato macerie sportive e gestionali. A pesare, anche la decisione – rivelatasi fallimentare – di concentrare troppo potere su un’unica figura.

Comolli e Chiellini al comando: nasce la nuova Juve

Il cambio di rotta è chiaro: Elkann non vuole più errori. Nasce così una struttura dirigenziale più ampia, articolata e, soprattutto, bilanciata. Sotto la guida del presidente Gianluca Ferrero e dell’amministratore delegato Maurizio Scanavino, il nuovo organigramma prende forma.

Damien Comolli, profilo internazionale e convinto sostenitore dell’approccio data-driven, sarà il nuovo Direttore Generale. Accanto a lui, Giorgio Chiellini vestirà l’inedito ruolo di Director of Football Strategy. In arrivo anche un nuovo direttore sportivo – tra i nomi valutati ci sono Ricky Massara, Hasan Salihamidzic e Francesco Calzona Lopez – e un responsabile dell’area scouting, con i profili di Tognozzi e Bezhani in lizza.

Equilibrio tra numeri e intuito

Ma se l’era Giuntoli ha mostrato i limiti del decisionismo solitario, ora la sfida sarà evitare l’estremo opposto: la dipendenza esclusiva da dati e algoritmi. Comolli è noto per la sua impostazione analitica, ma nel calcio i numeri non bastano: serve fiuto, serve visione.

Una lezione che Elkann pare aver fatto sua, scegliendo di affiancare alla razionalità dei dati il carisma di Chiellini e l’esperienza di un direttore sportivo tradizionale. La Juventus cerca finalmente l’equilibrio perduto. E questa volta, fallire non è un’opzione.

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