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Juventus, mercato e conti in ordine: l’analisi di Fabrizio Bava: “Non serviranno più sacrifici. Comolli ha nascosto una scelta”

Fabrizio Bava analizza il mercato della Juventus: equilibrio tra competitività e sostenibilità economica

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comolli e modesto

Mercato autofinanziato e futuro positivo

«A giudicare da come si è concluso il mercato direi che la società possa ritenersi soddisfatta», spiega Fabrizio Bava, professore ordinario di Economia aziendale all’Università di Torino e tifoso bianconero. «I costi a bilancio sono stati appesantiti di pochissimo e di fatto il mercato si è autofinanziato con le cessioni. L’ammortamento di Vlahovic è all’ultimo anno, quindi l’anno prossimo la Juve avrà 19,5 milioni in meno».

Competitività sul campo e investimenti mirati

Bava sottolinea come il club abbia trovato la via di mezzo tra sostenibilità economica e competitività tecnica: «I giocatori arrivati rappresentano investimenti, sia per età che prospettive: Zhegrova, Openda e soprattutto Conceiçao. Operazioni con prezzi moderati e potenziale tecnico elevato».

Il caso Jonathan David e gestione degli ingaggi

«David è costato 12,5 milioni, con ingaggio importante di circa 11 milioni lordi. L’operazione ha sforato il tetto stipendi, ma non ha comportato un esborso per il cartellino. Il bilancio è impattato soprattutto da Vlahovic, ma il problema è ormai vicino alla scadenza», spiega il professore.

Risparmi dai prestiti e Next Gen

«Con i prestiti di Douglas Luiz e Nico Gonzalez, la Juve risparmia circa 12,7 milioni lordi. Savona e Mbangula, invece, sono stati sacrificati per generare liquidità. La Next Gen, seppur utile economicamente, non può essere l’unica fonte di talento per la prima squadra».

Ricavi e risultati: la chiave dell’equilibrio

Bava evidenzia l’importanza dei risultati: «Passare un turno in più in Champions porterebbe circa 15 milioni in più. Anche Thiago Motta, con i 15 milioni versati a marzo, ora può generare un ricavo potenziale di 12-13 milioni. I risultati sul campo aiutano ad aumentare i ricavi, perché il calcio non funziona come una normale azienda».

Fair Play Finanziario e obiettivo 2027

Secondo Bava, Comolli e la proprietà hanno impostato le scelte finanziarie non tanto per rispettare il FFP, ma per raggiungere l’utile entro il 2027: «Il costo della rosa dovrà ridursi, ma l’obiettivo è la sostenibilità. Plusvalenze e aumento di capitale hanno un peso marginale rispetto al bilancio reale».

La Juve rispetto alle concorrenti

«Inter e Milan hanno fatto ragionamenti diversi: fondi vs proprietà. La Juve ha privilegiato la competitività sul campo mantenendo equilibrio finanziario», conclude Bava, sottolineando come la strategia del club punti a costi coerenti e investimenti mirati.

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