Seguici su

PRIMA SQUADRA

C’era una volta la Juve… e con Comolli forse sta tornando

Dalle critiche al “non mercato” ai colpi veri: Comolli sorprende e la Juve ritrova logica e concretezza. Vincere resta l’unica cosa che conta.

Pubblicato

il

Comolli

Secondo le ultime indiscrezioni riportate in questi giorni, sarebbe andata in scena una vera e propria lotta tra PSG e Juventus per Kolo Muani, un affare sfumato alle battute finali. In una sola notte, il direttore generale bianconero non solo ha respinto le richieste eccessive del club francese, ma ha anche chiuso due colpi di peso: Zhegrova e Openda, tra i prospetti più interessanti in circolazione.

Forse la Juve sta davvero tornando. Un tempo il club bianconero dettava legge sul mercato, forte dei meriti sportivi che garantivano introiti e prestigio, di nove scudetti consecutivi e di due finali di Champions in tre anni.

Oggi, a Torino, da tempo non si vedeva una gestione così logica e sensata, senza l’ossessione di apparire. Perché alla fine è proprio questo che contraddistingue lo spirito Juve.

Juve, poche parole e tanti fatti: la nuova linea di Comolli

Perfino il sottobosco più critico del pallone, quello che popola X, ha cambiato prospettiva: dalle lamentele sul “non mercato” della Juve e dalle ironie sul fatto che il dg bianconero si affidasse solo agli algoritmi, fino ad arrivare a idolatrare Damien Comolli, ormai elevato quasi a personaggio dell’anno.

C’era una volta una Juventus in cui i tifosi facevano i tifosi — compito difficile ma fondamentale — mentre le decisioni, sia in campo che in società, spettavano ai dirigenti. Perché nel calcio, come nella vita, resta valido un principio semplice: a ognuno il proprio mestiere.

Quest’anno niente proclami altisonanti, poche parole ma tanti fatti. E se alcune dichiarazioni di Comolli sembravano andare in una direzione, la realtà ha raccontato tutt’altro. L’esempio lampante è quello di Nico Gonzalez: “Resta con noi”, aveva detto dopo il sorteggio. E invece, neppure due giorni dopo, l’affare è stato chiuso e se tutto andrà per il verso giusto, porterà nelle casse bianconere quasi 33 milioni di euro.

Perché alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. E, sul rettangolo verde, le chiacchiere valgono davvero poco.

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *