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Juventus-Borussia, la moviola fa infuriare: rigore netto non dato e penalty dubbio

In Juventus-Borussia episodio chiave: rigore evidente negato ai bianconeri, mentre al Borussia concesso un penalty molto discusso.

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Il caso nasce al 33’ minuto. Su un cross dalla sinistra, Anton svetta e impatta il pallone, che carambola sul difensore Kelly. L’azione viene fermata per fuorigioco di David, ma prima che la posizione si concretizzi c’è un tocco evidente di braccio del centrale del Borussia. Secondo il Corriere dello Sport, il rigore per la Juventus era netto: braccio destro altissimo, posizione punibile. Come possa essere sfuggito a Letexier e soprattutto al VAR resta un mistero.

La spiegazione che non convince

L’arbitro francese avrebbe motivato la decisione parlando di una trattenuta subita da Anton, ma la ricostruzione non regge. Primo punto: l’assistente alza la bandierina e Letexier segnala chiaramente il fuorigioco, non il fallo. Secondo: se davvero avesse valutato l’irregolarità di Kelly sulla spalla di Anton, avrebbe dovuto concedere punizione alla Juve, non fermare per offside. Un cortocircuito tecnico che lascia più di un dubbio.

Il rigore al Borussia

A rendere il tutto ancora più pesante agli occhi dei bianconeri c’è l’altro episodio: il penalty assegnato al Borussia. Sul tiro di Guirassy, Kelly va in scivolata e il pallone sbatte sul braccio destro già in appoggio. Situazione limite: il contatto avviene vicino alla zona “verde” indicata dalla FIFA come non punibile, ma Letexier interpreta il movimento come una “parata”, considerandolo punibile. Per la Gazzetta dello Sport, l’unico appiglio per il fischio resta la torsione innaturale del difensore, caduto di faccia dopo l’intervento.

Due pesi e due misure

In sintesi: alla Juventus negato un rigore evidente, al Borussia concesso uno più che dubbio. Una differenza di valutazioni che ha acceso la polemica. Sia Corriere che Gazzetta concordano: la direzione di gara e il supporto del VAR hanno lasciato troppi interrogativi.

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