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Juve aggressiva ma sbilanciata nelle retrovie: non si vive di solo attacco

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Juve aggressiva ma sbilanciata nelle retrovie: non si vive di solo attacco

La Juve sta mostrando importanti segnali di ripresa in attacco, ma la difesa continua a vacillare. Un anno fa, con Thiago Motta in panchina, i bianconeri cominciarono la stagione mantenendo una solidità che oggi appare più come un ricordo sbiadito: 0 gol subiti nelle prime quattro partite di Serie A e solo 1 in Champions, concedendo appena 38 tiri agli avversari.

E ora? Con Igor Tudor in cabina di comando, si avverte parecchia fragilità nel comparto arretrato della Juventus: si contano 4 reti incassate in campionato, altrettante in un solo match di Champions e ben 63 conclusioni lasciate in mano agli avversari. Parlare di un “colabrodo” sembra eccessivo, o forse no?

Emergenza difesa in casa Juve: serve più equilibrio

La partita di Verona è piuttosto emblematica in tal senso: la Juve, rispetto ad un anno fa, ha subito il doppio dei tiri in porta dagli avversari. Thiago Motta, pur con i suoi esperimenti, aveva predisposto un importante equilibrio difensivo. Tudor, invece, prova a dare il meglio di sé con strategie mirate per un attacco esplosivo, lasciando però la retroguardia in balia degli eventi.

Inutile negarlo: Verona-Juve ha posto l’accento su un team bianconero sbilanciato. La Juventus di un anno fa difendeva a quattro, senza subire gol. Oggi, invece, lo schema tattico prevede sostanzialmente tre uomini davanti al portiere, ma la tenuta del muro difensivo sta lasciando parecchio a desiderare.

Le maggiori incertezze si evidenziano proprio quando gli avversari iniziano a presidiare l’area arretrata della Juve, che concede tiri con una facilità disarmante, arrivando spesso in ritardo nelle chiusure: Di Gregorio fa di tutto per guadagnarsi la pagnotta, ma non è attrezzato per i miracoli.

E dunque, con oltre sessanta tiri concessi in un mese, il rischio per la Juve è quello di ritrovarsi a navigare in acque pericolose: i colpi di scena, come quelli avvenuti contro l’Inter e il Borussia Dortmund, non devono (e non possono) rappresentare l’unica speranza per portare a casa un risultato.

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