PRIMA SQUADRA
Juve-Inter: l’innovazione tattica di Pirlo
Andrea Pirlo si sta rivelando un allenatore a cui piace sperimentare moduli, tattiche e sistemi di gioco differenti in base alle avversarie. A causa del covid-19 non è stato possibile testare gli schemi e le idee durante il periodo estivo, solitamente caratterizzato da tornei ed amichevoli. Analizziamo ora alcune peculiarità del “Pirlismo”.
Stile difensivo
In primo luogo, la fase di non possesso sembra aver assunto una fisionomia ben delineata. La difesa bianconera, criticata ad inizio stagione per i troppi gol subiti, dopo 21 partite è la migliore del campionato. Un solo gol concesso nelle ultime 7 partite.
La Juventus di mister Pirlo si schiera sempre con un 4-4-2, caratterizzato da un pressing costante ed organizzato. Una delle due punte, di solito Morata o Kulusevski, marca a uomo il regista della squadra avversaria, limitandone la costruzione dal basso. Il primo esperimento venne compiuto nel match di campionato contro il Sassuolo, vinto per 3-1. Da quel momento in poi è stato messo in atto in ogni partita, tranne in campionato contro l’Inter…come finì quella partita ce lo ricordiamo tutti.
Fase d’impostazione (prima di Juve-Inter)
In quasi tutte le partite della stagione 20/21, Pirlo ha preparato un approccio prettamente offensivo. In fase d’impostazione, infatti, la Juve si schiera con la difesa a 3 (formata dai due centrali ed un terzino, spesso Danilo), il regista davanti alla difesa (Arthur sembrerebbe essersi guadagnato il posto, dopo alcune deludenti prestazioni di Bentancur e Rabiot), e 6 giocatori in attacco (l’altro terzino, i tre centrocampisti e le due punte). Si veniva a formare dunque una sorta di 3-1-6.
Fase d’impostazione in Juve-Inter
I problemi emersi dalle ultime gare, in special modo contro Roma e Inter, erano che la Juventus facesse fatica ad uscire palla al piede, a causa di una manovra lenta e macchinosa.
Andrea ha deciso di svoltare, proponendo un modello in stile Bayern Monaco. I due centrali difensivi si allargano per fare spazio al regista, i terzini vanno ad occupare un’insolita posizione di mediani, sia per creare densità in mezzo al campo che per evitare di ostacolare i corridoi di passaggio per gli esterni. Una mossa rivelatasi efficacie, complimenti Mister!