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Juve, caccia al nuovo ds? Il ruolo di Matteo Tognozzi

Nuova Juventus, nuova dirigenza: chi guiderà l’area sportiva? Il ruolo di Matteo Tognozzi…

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Mentre la Juventus si prepara al Mondiale per Club, il club è alle prese con una profonda riorganizzazione societaria. Igor Tudor guiderà la squadra almeno fino all’estate, ma in dirigenza è già rivoluzione: via Cristiano Giuntoli e i suoi collaboratori, si apre la caccia al nuovo direttore sportivo. Ma attenzione: all’orizzonte c’è anche un ritorno importante.

🧭 Via Giuntoli, si cambia rotta: Comolli al centro del progetto

Con l’addio ufficiale di Giuntoli e dei suoi collaboratori (Pompilio e Stefanelli), la Juventus ha aperto un nuovo ciclo. La regia del futuro è affidata a Damien Comolli, ex presidente del Tolosa, già coinvolto nella programmazione del club. L’obiettivo? Una struttura più orizzontale e moderna, lontana dalla gestione “verticale” della precedente direzione sportiva.

🔍 Chi sarà il nuovo ds? I profili valutati dalla Juve

La società sta valutando diversi candidati per il ruolo di direttore sportivo. I nomi in cima alla lista sono:

  • Diego Lopez – 35 anni, spagnolo, ex Lens, con esperienze anche a Lille e Bordeaux.
  • Ricky Massara – Torinese, ex Milan (con cui ha vinto lo scudetto nel 2022), reduce da una stagione al Rennes.

Entrambi rappresentano profili internazionali con idee fresche e un network solido, ma potrebbero non essere da soli nella gestione dell’area sportiva.

🔙 Matteo Tognozzi: ritorno alla Juve e ruolo chiave in vista?

Il nome che fa più rumore è quello di Matteo Tognozzi, ex capo scouting bianconero fino al 2023 e reduce dall’esperienza come ds al Granada. Il suo ritorno sembra ormai vicino, e non solo come “supporto”. La Juventus sta valutando un assetto con Tognozzi integrato in modo strutturale, magari in tandem con un direttore sportivo “ufficiale”.

🧩 Nuovo modello dirigenziale: più sinergia, meno gerarchie

La volontà della proprietà, condivisa da Comolli, è chiara: dire addio a un modello dirigenziale basato su ruoli rigidi e compartimenti stagni. L’idea è costruire una squadra dirigenziale più collaborativa, in cui competenze diverse lavorano in sinergia.

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