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Inchiesta Juve, il Gip respinge le accuse dei pm: ecco i 3 punti chiave

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Paratici Agnelli Nedved

Le plusvalenze sono una “prassi costante” nel calcio, gli indagati sono incensurati e la manovra stipendi è nata per una ragione specifica e contingente, le difficoltà della pandemia da Covid-19: questi i tre punti, come scrive Tuttosport, a cui si “aggrappa” il Gip di Torino Ludovico Morello per respingere le richieste dei pm che hanno condotto l’inchiesta sui conti della Juventus.

Per quanto riguarda le plusvalenze, il Gip fa presente che, essendo appunto una pratica diffusa, non ci sarebbe stata malafede nella loro applicazione da parte del club bianconero, e verrebbe quindi a mancare il dolo e a decadere l’ipotesi di reato. Smorzati poi i toni nei confronti degli indagati: “Sono soggetti completamente incensurati e perfettamente inseriti nel tessuto economico e sociale (nazionale e internazionale). 

La società nei cui confronti sono mosse le contestazioni è una delle più importanti in ambito calcistico nazionale e internazionale, quotata in Borsa, quindi ragionevolmente molto attenta e sensibile alle conseguenze di eventuali indagini a suo carico“.

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