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Gravina: “Ho chiarito tutto ai pm”. Ma s’indaga sui legami con la Lazio

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Come riportato da La Verità, oggi la Procura di Roma deciderà se trattenere a Piazzale Clodio la parte del fascicolo sul numero uno della Figc Gabriele Gravina che riguarda la compravendita della casa a Milano, quella per l’affidamento di servizi di supporto alla gestione di una piattaforma informatica da parte della Lega Pro (che nel 2018 era guidata da Gravina) e per le trattative per l’acquisto di libri antichi collezionati proprio da Gravina.

Di certo rimarrà a Roma una parte del fascicolo che finora appariva come secondaria ma che, in realtà, sembra toccare il mondo del calcio in un modo più profondo.
Ieri il capo della Procura di Perugia Raffaele Cantone ha spiegato che «in merito alla vicenda delle operazioni pre investigative di Pasquale Striano e di Antonio Laudati su Gravina ci sono stati una serie di contatti con soggetti della Lazio, ma finché non si trova la prova non ci sono responsabilità.

Abbiamo ascoltato a Perugia Claudio Lotito come persona informata sui fatti, poi abbiamo ritenuto di trasmettere gli atti alla Procura di Roma». Il fascicolo romano era già stato aperto quando, nel marzo 2023, era stato trasmesso dal capo della Procura nazionale antimafia Giovanni Melillo un atto d’impulso basato proprio sulle segnalazioni raccolte da Striano e Laudati. Il materiale investigativo si è arricchito ulteriormente con i verbali di sommarie informazioni di Emanuele Floridi, esperto di calcio e manager che si occupa di crisi aziendali, del direttore sportivo della Lazio Angelo Fabiani e dello stesso Gravina.

Proprio il numero uno della Figc, però, l’altro giorno, dopo aver chiesto ai magistrati di essere sentito, si è ritrovato indagato. Stando alle agenzie di stampa l’ipotesi sarebbe di autoriciclaggio. Per la casa i pm romani starebbero valutando un trasferimento dell’incartamento a Milano, mentre per i servizi affidati dalla Lega Pro e le trattative sui libri la competenza potrebbe essere della Procura fiorentina (a Firenze infatti ha sede la Lega Pro). Gravina, però, tramite i suoi legali, gli avvocati Leo Mercurio e Fabio Viglione, mostra sicurezza. I due difensori ritengono l’iscrizione una questione tecnica.

E hanno spiegato che Gravina ha messo a disposizione di chi indaga una memoria, una serie di atti e anche documentazione sui bonifici bancari. E ora il presidente rilancia: «Si è augurato che le indagini possano portare all’individuazione di possibili mandanti». D’altra parte a Perugia viene indicato come danneggiato da Striano e Laudati.
La casa di Milano, sostiene la difesa, è stata acquistata da Gravina «con soldi suoi fino l’ultimo centesimo». Inoltre, secondo i due avvocati, «le parole riciclaggio o autoriciclaggio non sono state pronunciate da nessuno durante l’incontro in Procura».

Ma ora l’aspetto calcistico sembra emergere con una certa forza, riportando l’attenzione sulla vendita della Salernitana che a Lotito, presidente pure della Lazio, era stata imposta perché le regole del calcio non prevedono la possibilità di guidare due squadre nella stessa categoria. Ieri il presidente della Salernitana e proprietario dell’Espresso si è detto «allibito» per essere finito tra i personaggi ricercati da Striano e ha precisato «di non aver mai avuto rapporti né con Gravina né con Lotito».

E infine ha aggiunto: «Sono all’oscuro di tutte le vicende per cui Lotito ha dovuto passare la Salernitana al trustee, di quelle relative alla gestione del trustee e dei rapporti di Lotito con Gravina se non per aver letto i giornali».

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