PRIMA SQUADRA
GENOA – JUVENTUS: IL CONFRONTO TATTICO PRIMA DEL FISCHIO D’INIZIO | ANTONIO MARINO MATCH ANALYSIS

Ferraris, atmosfera ostica e tradizione centenaria
La trasferta di Genova rappresenta una delle sfide più ardue e complesse dell’intero panorama nazionale, tanto per l’intensità ambientale dello stadio Ferraris quanto per la solidità tattica del Genoa, oggi guidato da Patrick Vieira. L’allenatore francese sta portando avanti un lavoro estremamente accurato sulla fase di non possesso, fondato su compattezza, disciplina collettiva e sincronismi efficaci in transizione negativa.
Ma Genoa–Juventus è anche — e soprattutto — una sfida dal sapore antico. Le due compagini, tra le più blasonate e longeve del nostro calcio, si apprestano a scrivere il 162° capitolo di una rivalità ricca di storia. Nelle 82 gare ufficiali disputate a Genova, noi abbiamo ottenuto 31 vittorie e 20 pareggi, uscendo però senza punti in 31 occasioni: un dato che testimonia quanto sia insidioso questo campo e quanto serva, ancora una volta, una prestazione lucida e solida per portare a casa il risultato.
Genoa: solidità difensiva e riconquista aggressiva, un avversario da decifrare
Il Genoa si caratterizza per un baricentro medio-basso, linee strette e grande densità nella zona centrale del campo, unite a una gestione accorta delle scalate laterali. In fase di riconquista, la squadra si muove con aggressività e coesione, rendendo particolarmente complicata la costruzione pulita dal basso e la rifinitura negli spazi interni — soprattutto per chi, come Noi, ricerca il controllo del possesso attraverso razionalità, occupazioni codificate e sviluppo per vie centrali.
Il sistema di riferimento è un 4-2-3-1, con Frendrup chiamato a interpretare un ruolo determinante in fase di non possesso: il danese garantisce equilibrio, intensità e coperture preventive, risultando spesso decisivo nel rallentare le transizioni avversarie e nel proteggere la zona centrale.
Rapidità e fisicità, il Genoa si affida al talento tra le linee
Sul piano offensivo, il Genoa costruisce il proprio potenziale sfruttando una combinazione di tecnica, imprevedibilità e fisicità, concentrata principalmente nella trequarti e nel ruolo di riferimento centrale. Il trio composto da Carboni, Gronbaek e Stanciu rappresenta una minaccia costante tra le linee: i due trequartisti esterni — mobili, rapidi e dotati di buona tecnica in conduzione — tendono ad accentrarsi per creare densità e combinazioni nella zona di rifinitura. Al centro, Stanciu aggiunge visione di gioco e capacità balistica, sia nel filtrante che nella conclusione dalla distanza.
Il rischio principale, sarà quello di concedere spazio alle loro ricezioni tra le linee, soprattutto se la nostra mediana non sarà puntuale nel gestire le distanze e schermare la zona centrale. La rapidità del Genoa nella rifinitura può mettere in difficoltà anche una linea difensiva strutturata come la nostra, soprattutto se costretta a ripiegare senza copertura adeguata del fronte palla.
Al centro dell’attacco, Colombo garantisce profondità, presenza fisica e lavoro spalle alla porta. Toccherà a Bremer, leader del nostro reparto difensivo, neutralizzarne l’impatto sia nei duelli aerei che nelle situazioni di “gioco sporco”. La capacità del centrale brasiliano di leggere in anticipo le giocate e dominare nei corpo a corpo sarà determinante per spegnere sul nascere le iniziative offensive dei rossoblù.
Equilibri e progressioni: le chiavi della nostra manovra offensiva
In una gara che si preannuncia bloccata e densa di duelli individuali, la nostra capacità di occupare bene gli spazi e dare continuità alla manovra sarà fondamentale per aprire brecce nel blocco medio-basso del Genoa. Con Cambiaso squalificato, toccherà a Kostić presidiare la corsia sinistra: il serbo, con la sua gamba e la capacità di produrre cross in corsa, sarà chiamato ad allungare il campo e spingere regolarmente per aprire la linea difensiva avversaria.
Nel cuore del gioco, sarà centrale la prestazione di Khéphren Thuram, incaricato a dominare la mediana con fisicità, letture e pulizia nella prima costruzione. Sarà lui il punto di riferimento per consolidare il possesso e gestire i tempi di uscita, soprattutto contro la pressione iniziale del Genoa, che tende a portare intensità nei primi 20-25 minuti.
Un ruolo decisivo lo avrà Kenan Yıldız, il nostro unico elemento realmente in grado di creare superiorità numerica tra le linee. Con le sue ricezioni interne, il controllo orientato e la capacità di puntare l’uomo nello stretto, il talento turco potrà rappresentare la variabile che rompe gli equilibri, costringendo la linea rossoblù a muoversi e aprendo così spazi per gli inserimenti secondari o per l’attacco diretto alla porta.
La nostra strategia dovrà fondarsi su un mix di gestione razionale del possesso e accelerazioni mirate nei momenti chiave.
Espressione del potenziale: come colpire nei punti deboli del Genoa
Per far emergere al meglio le nostre qualità, è fondamentale sfruttare le zone del campo in cui possiamo fare la differenza. Conceição sulla trequarti fatica, mentre schierato alto a destra vanta una media di un gol portato alla squadra — tra reti e assist — ogni tre partite in quella posizione, confermandosi un elemento prezioso quando agisce in ampiezza e profondità.
Per migliorare la nostra prestazione, il mister dovrebbe schierare ogni giocatore nel ruolo che ne valorizza al massimo le potenzialità. Kalulu ha espresso il meglio delle sue qualità come difensore centrale destro; abbinandolo a Bremer al centro e a Gatti sul centro-sinistra, la nostra linea difensiva guadagnerebbe in equilibrio e solidità.
Al contrario, schierare Kelly da titolare comporterebbe rischi significativi negli uno contro uno, soprattutto quando Carboni entra in possesso palla, vista la rapidità e la tecnica del suo diretto avversario.
Come vincere la gara: attenzione, stabilità e gestione dei duelli
Per conquistare i tre punti, sarà fondamentale mantenere attenzione e stabilità per tutta la durata del match. La vittoria passerà dalla capacità di dominare i duelli in mezzo al campo e di conquistare il maggior numero possibile di seconde palle. In fase di possesso, sarà importante sfruttare le fasce, con Kostić che dovrà impegnarsi nel confronto diretto con Norton-Cuffy sulla sinistra, mentre a destra Conceição sarà chiamato a far valere le proprie qualità contro Martin.
In fase di non possesso, per limitare i rischi difensivi, sarà necessario chiudere con efficacia le linee di passaggio verso Stanciu e raddoppiare la marcatura su Grønbæk e Carboni. Fondamentale sarà inoltre non concedere mai la profondità a destra, impedendo le pericolose discese di Martin lungo la fascia.
Contenuto originale – Antonio Marino Match Analysis
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