SERIE A
Gds – João Miranda: Miranda-Godin? Neanche la BBC era come noi. Spalletti? Come allenatore niente da dire, ma come uomo…”
João Miranda ripercorre il suo passato tra Atlético Madrid e Inter, analizzando il ruolo del difensore e il rapporto con Spalletti. Ecco i punti chiave dell’intervista
João Miranda, ex difensore brasiliano con un passato tra Inter e Atlético Madrid, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in cui ha ripercorso la sua doppia esperienza in Spagna e in Italia, soffermandosi sul ruolo del difensore e parlando anche di Luciano Spalletti, suo ex allenatore.
Di seguito un estratto dell’intervista.
Le parole di João Miranda
Che coppia è stata Miranda-Godin?
“Impareggiabile. Sarò sincero: a quei tempi non c’era nessuno come noi. Neanche Ramos-Varane al Real o la BBC della Juve. Singolarmente magari sì, ma insieme eravamo fortissimi. Siamo stati i primi soldati di Simeone, e a me fa anche ridere definirmi così…”.
All’Inter avrebbe potuto dare di più?
“Dipende dai punti di vista, ma in generale penso di sì. Con Mancini, De Boer e Pioli ero titolare, poi è arrivato Spalletti. Uno che ha imposto la paura”.
In che senso, la paura?
“Come allenatore niente da dire: un vincente. Ha riportato l’Inter in Champions e ha gettato le basi per il futuro, ma come uomo… lasciamo stare. Il peggior allenatore avuto in Italia in tal senso. Mancini è stato un gentleman, De Boer non è stato capito. Ma Spalletti viveva col terrore che qualcuno parlasse male di lui. Se ci fa caso sono pochi i calciatori ad aver avuto buoni rapporti con lui”.
In cosa non vi siete trovati?
“Litigammo per questioni di campo. Non ama chi gli si mette contro e ha opinioni diverse. Dopo quel diverbio, successo nel mio ultimo anno all’Inter, ho iniziato a giocare sempre meno. Mi schierava una volta sì e un’altra no. Così è difficile entrare in condizione, soprattutto se ti ritrovi a giocare solo le partite importanti”.
Nel 2019 lui tolse la fascia di capitano a Icardi. Anche per colpa delle dichiarazioni di Wanda.
“Robe personali. Lui è così: non credo pensi totalmente alla squadra. Quando ti prende di mira è finita. Comunque, nonostante ciò che diceva Wanda, Mauro è sempre stato professionale con noi. E quanto segnava…”.
Foto: X Inter
