PRIMA SQUADRA
Gazzetta – “Tudor ha alzato la voce nello spogliatoio”: il retroscena al termine di Juve-Lecce
Tudor non le manda a dire: “I cambi non mi sono piaciuti”. E lo spogliatoio lo sapeva già

La Juventus conquista la vittoria contro il Lecce, ma Igor Tudor non riesce a godersela fino in fondo. Il tecnico bianconero, infatti, non nasconde una certa irritazione per l’atteggiamento dei subentrati nel finale di gara. Nessun giro di parole nel post partita: “Non mi sono piaciuti i cambi”, ha dichiarato secco ai microfoni. Ma non si è trattato di uno sfogo estemporaneo. Le stesse parole, Tudor le aveva già pronunciate a caldo, nello spogliatoio, subito dopo il triplice fischio.
Lo sfogo post Lecce: “Serve un altro atteggiamento”
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’allenatore croato ha affrontato in maniera diretta i giocatori entrati dalla panchina, alzando la voce e assumendo toni duri. Tra i bersagli principali: Weah, Cambiaso, Conceição e Kolo Muani, rei – secondo il tecnico – di non aver dato il giusto contributo nella fase decisiva del match. Si salva solo Savona, entrato negli ultimissimi minuti.
Tudor è arrivato in ritardo all’intervista post-partita, proprio perché impegnato nel confronto con i suoi uomini. E davanti alle telecamere ha ribadito:
“Con cinque cambi oggi si rivoluziona mezza squadra, quindi chi entra deve essere pronto. Capisco bene le difficoltà, sono stato calciatore anch’io, ma è fondamentale crescere in fretta e pensare al bene del gruppo.”
Un messaggio chiaro: l’obiettivo è la Champions
Il tecnico non si è nascosto, né ha cercato scuse. Il suo approccio diretto, anche davanti ai media, dimostra una linea comunicativa coerente e trasparente, nel segno della responsabilità condivisa. E il messaggio è arrivato forte e chiaro a tutto il gruppo, compresi coloro che sono a Torino con una prospettiva a breve termine.
Tudor ha voluto riaffermare un concetto chiave: la squadra viene prima di tutto. L’obiettivo è chiaro – centrare la qualificazione alla prossima Champions League – e non c’è spazio per cali di tensione o atteggiamenti superficiali.
