SERIE A
Gasperini: “Vincere senza debiti è un grande trionfo. Guardate in Italia cosa succede”
Il tecnico dell’Atalanta ha mostrato tutte le sue emozioni dopo lo storico successo in Europa League e si è tolto dei sassolini dalle scarpe
L’Atalanta è riuscita nell’impresa di vincere la finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso. Al termine della gara Mister Gasperini ha mostrato tutta la sua gioia e le sue emozioni per il successo: “Il modo in cui abbiamo vinto è stato straordinario come a Liverpool e Lisbona… Abbiamo battuto squadre che hanno vinto il proprio campionato e i Reds che erano primi in quel momento. È una soddisfazione straordinaria, è stata una partita meravigliosa e memorabile. Noi giochiamo spesso col tridente, c’erano tutte le condizioni ed è una finale, si gioca solo per vincere. Ci ha dato fastidio perdere contro la Juve perchè non abbiamo giocato al meglio delle nostre possibilità. Vincere come ha vinto l’Atalanta, senza debiti, penso sia un grande modo di trionfare. Questa è una società che è cresciuta tanto nei risultati mantenendo sempre i conti in equilibrio, anzi, facendo utili. E soprattutto in Italia abbiamo visto episodi di questi giorni, chi vince ha difficoltà a mantenere i costi. Dedico questa vittoria alla città di Bergamo“.
Il tecnico della Dea ha proseguito: “Non si può pensare solo a difendere, dovevamo avere anche noi una pericolosità, dovevamo attaccare e se queste squadre le costringi nella loro difesa puoi metterle in difficoltà. È andata bene da subito, è stata una partita straordinaria da parte di tutti. L’abbiamo meritata senza ombra di dubbio anche nel punteggio. Abbiamo battuto una squadra veramente forte. Vincere l’Europa League è una grande impresa. Trofeo che mi mancava? Non capisco, non è che ora sono meglio di oggi pomeriggio. Sennò avrebbe vinto solo la Juventus la Coppa Italia e l’Inter il campionato, invece il Bologna è andato in Champions League e il Verona si è salvato. Ognuno ha i suoi obiettivi. Una Coppa per noi, però, ci voleva. Una via per me a Bergamo? Ma no, c’è tempo…“.