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Fagioli: “Per la Juve ho pianto. Motta non mi vedeva ed ho deciso di andare via”

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Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport in cui ha condiviso le sue esperienze e riflessioni sul percorso professionale che lo ha portato a lasciare la Juventus e a trovare una nuova dimensione a Firenze.

L’addio alla Juventus e il rapporto con Allegri

Fagioli ha confessato che la decisione di lasciare la Juventus è stata emotivamente intensa: “Per la Juve ho pianto. Alla fine, quando ho deciso di andare via, mi sono sentito più leggero.” Ha espresso grande stima per l’allenatore Massimiliano Allegri, riconoscendo il suo ruolo fondamentale nella sua crescita: “Allegri lo stimo tanto, mi ha riempito d’affetto e attenzioni, mi ha fatto crescere e nel periodo della squalifica mi è stato molto vicino.

Tuttavia, ha evidenziato la pressione costante presente nel club bianconero: “Alla Juve non riesci nemmeno a godere delle vittorie. Hai vinto una partita, la devi subito dimenticare e guardare avanti. Se non vinci, ti senti addosso tutte le responsabilità del mondo. Indossare quella maglia non è semplice.

La scelta di lasciare e le difficoltà con Thiago Motta

Fagioli ha spiegato che la decisione di lasciare la Juventus è stata influenzata anche dal rapporto con l’allenatore Thiago Motta: “Motta non mi vedeva e a fine dicembre ho scelto di andare.” Ha sottolineato come la mancanza di fiducia da parte dell’allenatore possa influire negativamente sul rendimento di un giocatore: “Quando sai che l’allenatore non ti vede, se manca la fiducia ti prepari peggio, vai al campo, senti la pesantezza dell’allenamento e naturalmente non rendi.

La rinascita a Firenze

Il trasferimento alla Fiorentina ha rappresentato per Fagioli una rinascita professionale e personale: “Firenze mi ha restituito il piacere e la leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò.” Ha evidenziato come l’ambiente viola gli abbia permesso di esprimersi al meglio e di sentirsi valorizzato.

Il supporto di Moise Kean e la scelta della Fiorentina

Un ruolo importante nella sua scelta lo ha avuto Moise Kean, ex compagno alla Juventus: “Moise? Lui mi ha detto ‘vieni qui che si sta bene’.” Inoltre, le conversazioni con il direttore sportivo Daniele Pradè, con Goretti e Palladino sono state fondamentali nella decisione di trasferirsi a Firenze.

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