Fabregas: “Tudor deve vincere sempre con la Juve. Giocatori scelti da me? Non gli hanno spiegato bene le cose”

Fabregas celebra la prestazione dei suoi in conferenza stampa: “Soddisfazione generale, non solo per il risultato che è molto importante ma non è l’unica cosa. Dobbiamo continuare a costruire idea di gioco, coraggio e il risultato poi viene da solo. L’idea non cambia, anche se oggi non avevamo esterni… Dovevamo adattarci, prepararci in una maniera diversa e i ragazzi che sono entrati hanno fatto molto bene. Alberto Moreno non giocava da 6 partite, Diego Carlos, Perrone ha intelligenza pura. Tatticamente abbiamo preparato bene la partita, abbiamo fatto quadrato.”

Il tecnico spiega come la squadra sia riuscita a gestire assenze e difficoltà tattiche, mantenendo una mentalità vincente.

“Mentalità e coraggio per vincere”

Fabregas ha anche parlato del messaggio ai suoi giocatori: “Oggi abbiamo fatto una riunione, preparazione gara, e ho fatto una domanda: ‘Chi è vincente nella vita?’. Il coraggio non deve mai mancare, poi dobbiamo crederci fino alla fine. Se avete tutti la stessa mentalità troverete la formula per vincere.”

Il Como ha dimostrato spirito di squadra e resilienza, evidenziando come la vittoria contro una big come la Juve sia un punto d’orgoglio.

“Riferimenti e confronto con Tudor”

Sul tema delle dichiarazioni di Tudor sulla gestione dei giocatori, Fabregas ha commentato: “Mister Tudor allena un grande club, con una grande storia, ha detto che prendo io tutti i giocatori ma non gliel’hanno spiegata bene le cose forse… Lui è un grande allenatore e allena grandi giocatori. Tudor deve sempre vincere con la Juventus, noi no, siamo un’altra storia… Lui deve sempre vincere con la Juventus, noi no, siamo un’altra storia.”

Un chiaro messaggio di rispetto ma anche di identità distinta, sottolineando come il Como giochi secondo propria filosofia, senza alibi.

“Dettagli tattici e scelte dei giocatori”

Fabregas ha elogiato alcune scelte individuali: “Yildiz, Conceicao e David sono incredibili, anche quando gli stai addosso ti creano qualcosa. Diao non ha fatto allenamenti con noi, era una cosa molto forzata. Averlo in panchina era importante, ma farlo giocare 5 minuti non mi è piaciuto.”