PRIMA SQUADRA
Dall’entusiasmo alla frustrazione: il flop del ritorno di Pogba
La storia del Pogback, raccontata da un punto di vista differente, ma che ripercorre la narrazione di una vicenda inaccettabile per una società come la Juventus.
Il momento delle presentazioni
Ciao, ci siamo già conosciuti. Sono io, sono Paul Pogba. Il francese arrivato a Torino nel lontano 2012, andato via dal Manchester United e che ha fatto innamorare il popolo di fede juventina. Anni di divertimento, giocate, strappi in mezzo al campo, siluri nell’angolino della porta avversaria. Ho fatto questo e sono stato molto per la Juventus. Addirittura sono diventato il trasferimento più costoso nella storia del calciomercato, quando ho lasciato la Juventus per accasarmi allo United. Però qualcosa lì non ha funzionato. E’ vero, ho vinto l’Europa League con i Red Devils e anche la Coppa del Mondo con la Francia. Però in Inghilterra ho patito tanti guai fisici, troppi rispetto a quelli avuti nella mia permanenza a Torino. Non mi sono più sentito amato a Manchester. Avevo bisogno di ripartire. E perché non farlo proprio alla Juventus? Un club che ha bisogno di riemergere? Che lascerà andare Paulo Dybala a costo zero a causa di problemi legati al contratto? Io sono la star, il colpo da regime per ridare credibilità anche alla dirigenza. Una dirigenza che ascolta le richieste del popolo.
Sono tornato, eccomi qui: Pogback!
L’aria di casa si fa sentire. Torino mi ha reso il giocatore che sono, qui sono stato coccolato. Non baderanno a spese per me, gli 8 milioni a stagione sono il giusto riconoscimento. Ho qualche acciacco, ma sono pronto a tornare, più forte che mai. Narrerò di come lo sciamano mi darà una mano a recuperare per il Mondiale in Qatar, dove sarò sicuramente protagonista. Però mi devo riprendere. La Juventus mi aspetterà, sanno bene che ogni partita potrebbe essere quella buona per il rientro. Il Mondiale? Peccato non aver partecipato, avevo avuto altre rassicurazioni. Forse l’operazione poteva aiutarmi. Però sono lì e finalmente esordisco. Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine sono tornato. No, di nuovo un problema fisico. Devo stare nuovamente fuori per quasi un mese. Ma sono pronto per tornare. Con la Cremonese è la svolta, sono titolare. Eppure c’è qualcosa che non va, gioco solo venti minuti. Un altro problema, stavolta alla coscia. Questa volta non trattengo le lacrime e fuggo via. Speriamo di ripartire alla grande nella prossima stagione, ma intanto ho collezionato ben sei presenze e sono stato retribuito bene.
Ora ci siamo, nella 23/34 tornerò alla carica
Quella brutta stagione è alle spalle. Ho sofferto tanto, ho avuto troppi problemi anche fuori dal campo. Ora però sono pronto, mi sento carico per rientrare alla Juventus da protagonista. Tuttavia un altro problema fisico mi tiene lontano dal campo e devo saltare la preparazione estiva. Però sono comunque nei convocati per le sfide con Udinese, Bologna ed Empoli. Nelle ultime due gare riesco a dare il mio apporto, anche se nell’ultima ho patito un fastidio. Però sembra andare tutto bene.
Ne ho combinata una grossa
Sembra, perché qua devo dare spiegazioni. Sono risultato positivo ad un controllo antidoping, la sostanza criminale è il testosterone. Non l’ho fatto apposta però. Ho seguito le indicazioni di un medico in America, l’ho fatto in buona fede. Non avevo letto che era un prodotto considerato illegale a causa delle sue proprietà. E non ho nemmeno comunicato alla Juventus questa cosa. Mannaggia, l’ho fatta nuovamente grossa. Ora sono sospeso e il mio grosso contratto bloccato. Richiederò le contro-analisi, ma è difficile che possano ribaltare l’esito. La mia avventura alla Juventus è destinata a finire. Forse non è mai iniziata. Dovevo essere il colpo per ridare brillantezza alla squadra e riabilitare Andrea Agnelli agli occhi del tifoso. Invece ora dovrò rescindere il contratto, salutare la Juventus e forse appendere le scarpe al chiodo. Questa è la storia del mio Pogback. Forse non è andata come previsto.