CALCIOMERCATO
Chiesa: “Non possiamo fallire i Mondiali. Fagioli e Danilo fuori dalla Juve? Incredulo. Il mio futuro…”
Federico Chiesa si racconta: “Slot rispettoso, ma voglio giocare. Addio Juve? Scelta che non ho condiviso”

Federico Chiesa ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport, ripercorrendo i momenti salienti del suo recente passato tra Juventus, Liverpool e Nazionale. Un racconto autentico, a cuore aperto, dove emergono emozioni, delusioni e nuove prospettive.
Liverpool, l’adattamento e l’ammirazione per Salah
L’ex bianconero ha parlato della sua attuale esperienza con il Liverpool, dove è approdato dopo la fine dell’avventura a Torino. L’impatto con il calcio inglese non è stato semplice, ma Chiesa ha dimostrato di voler affrontare la sfida con professionalità.
“Salah è uno dei migliori al mondo, per me è da Pallone d’Oro o quantomeno è uno dei candidati a vincerlo. A sinistra ci sono già Gakpo e Luis Diaz, Slot ha provato a schierarmi anche da falso 9. L’idea per la prima volta è stata di Allegri, facendomi giocare da seconda punta.”
L’ambientamento in Inghilterra è stato favorito anche dalla conoscenza della lingua e da un’apertura verso nuove culture:
“Non ho avuto problemi, avevo già studiato inglese a scuola. Mi piace misurarmi con culture e idee diverse anche in ambito calcistico. Ad esempio in Premier il day off è istituzionalizzato, è il giorno della settimana destinato al recupero delle energie e allo stare in famiglia. In Italia non è così, qui l’attenzione nei confronti delle famiglie dei calciatori è molto elevata. C’è un lavoro costante per permettere al calciatore di star bene in campo e fuori.”
Le difficoltà, l’infortunio e il rispetto per Slot
Chiesa non ha nascosto le difficoltà iniziali:
“All’inizio ho provato frustrazione per un cambiamento così radicale e soprattutto per essere molto indietro rispetto al gruppo, poi c’è stato l’infortunio. Fino alla partita col PSG il Liverpool era davanti a tutti, in semifinale di Carabao e tra le favorite in Champions.”
Nonostante tutto, il rapporto con il tecnico Arne Slot è stato positivo:
“Slot con me è sempre stato rispettosissimo, non ho mai messo in discussione le sue decisioni. Ora c’è la voglia di giocare. Ho messo da parte ogni forma di individualismo.”
La separazione dalla Juventus
Chiesa ha poi commentato la chiusura del suo ciclo alla Juventus, segnato da alcune esclusioni eccellenti e scelte tecniche discutibili, almeno dal suo punto di vista.
“Tutti sapevamo che Szczesny e Rabiot fossero fuori dal progetto. Le esclusioni di Fagioli e Danilo invece mi hanno stupito. Danilo nello spogliatoio era il punto di riferimento, è juventino dentro. Il suo taglio è stata una scelta che non ho capito, né condiviso.”
Il dialogo con il nuovo allenatore Thiago Motta è stato diretto e definitivo:
“Thiago Motta con me è stato chiaro da subito, mi ha detto che non gli servivo e dovevo cercarmi una squadra. Io gli ho detto che ero pronto a lottare e mettermi alla prova perché volevo restare e dimostrare di essere ancora utile alla causa bianconera. Purtroppo non c’è stato niente da fare, ma va bene così, è stata una sua scelta.”
Il sogno azzurro e il legame con Firenze
Guardando al futuro, Chiesa si è soffermato sulla Nazionale e sul suo desiderio di tornare protagonista:
“Ora si è fatto male anche Kean. Spalletti può dare molto alla squadra, non possiamo fallire l’obiettivo per la terza volta di seguito, siamo l’Italia. Le attenzioni del mister mi hanno fatto piacere, la rivoglio quella maglia.”
Infine, un pensiero alla città che lo ha lanciato nel calcio che conta:
“Firenze è casa. I miei genitori ci abitano tuttora ed io torno spessissimo. Non mi vedono più nei posti che frequentavo quando giocavo a Firenze, ma ho un legame fortissimo con la città. Futuro? L’anno ormai è finito. Ma è un’esperienza che vorrei rifare. Prossimamente mi siederò al tavolo con il club, il mio agente Ramadani e la mia famiglia per individuare la soluzione migliore. Restare a Liverpool non mi dispiacerebbe affatto.”
