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Chiellini: “Dopo Los Angeles? La mia vita dovrebbe essere a Torino. Ho tanti progetti a livello manageriale…”

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Giorgio Chiellini ha parlato del suo presente ma anche del suo futuro ai microfoni di Planetwin365.news, svelando quelli che sono i suoi progetti: Ho capito di essere alla fine del mio percorso con la Juventus, ho pensato che mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza in America, un posto che mi ha sempre affascinato. Ho valutato solo offerte che mi ispirassero come giusto finale di carriera, anche per capire come vivono lo sport-business negli Stati Uniti e aprirmi verso nuove culture. Dopo Los Angeles? Sicuramente non altre squadre, devo capire quando ma torneremo in Italia. La mia vita dovrebbe essere a Torino. Vorrei dare stabilità alla famiglia, ho tanti progetti e idee – più a livello manageriale – e ho tempo per prepararmi capendo tutte le opportunità“.

Sulla Serie A: “Gli azzurri non hanno iniziato benissimo, tutti si aspettavano qualcosa in più anche se li vedo in crescita. Se riescono a far girare Osimhen e Kvara sono difficili da fermare, ma come ogni cambio tecnico ci vuole tempo, Garcia è un allenatore valido, poi giocare con lo scudetto sul petto è più difficile, c’è più pressione. Dopo queste prime giornate, mi hanno colpito Lecce e Frosinone, se vogliamo parlare di sorprese. Non me le aspettavo con così tanti punti, partire così alla fine aiuta. Per le altre grandi il percorso è abbastanza lineare. La squadra più forte da 3 anni è l’Inter, a cui in campionato è mancata un po’ continuità trovata però nelle coppe. Il Milan ha invece grande potenzialità e tre giocatori fuori media come Maignan, Theo e Leao: loro se stanno bene spostano gli equilibri in una stagione”.

Sulla Juve: “Squadra giovane, ha ragione Allegri, le altre hanno qualcosa in più. Se Chiesa e Vlahovic trovano continuità fisica e di rendimento si può fare qualcosa di importante. I giocatori che potranno dare tanto al nostro campionato? Sono curioso di vedere il Milan, ha cambiato tanto, ha una rosa interessante, pratica un tipo di calcio molto europeo. Bisogna abituarsi a cessioni eccellenti e dolorose come quella di Tonali, servita poi ad acquistare cinque o sei giocatori di potenzialità: sono curioso di vederli in Italia. Nello specifico Pulisic, qui negli USA tutti ne parlano bene, e anche Reijnders che è partito bene”.

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