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Caso Ronaldo, l’irritualità dell’arbitrato: perché il Collegio ha deciso così

Caso Ronaldo, perchè il Collegio arbitrale ha punito la Juventus se non c’erano accordi? Ecco la spiegazione

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Tuttosport si concentra sul caso Ronaldo, con la Juventus che sarà ora costretta a versare poco più di 9 milioni di euro al suo ex attaccante come risarcimento per il mancato pagamento degli stipendi in periodo di lockdown (leggi QUI).

I tre arbitri del Collegio spiegano come, la documentazione presentata da CR7, non è valida e non dimostra ciò che vorrebbe dimostrare, ma i soldi della manovra stipendi erano stati chiaramente oggetto di trattativa fra lui e la società e, avendoli presi tutti gli altri, può prenderli anche lui. Pur sottolineandone le colpe, che vanno dalla mancata firma al comportamento successivo (in sostanza non si è mai particolarmente sbattuto per quei soldi). E proprio in virtù di quelle colpe, che il Collegio valuta nel 50% di responsabilità, gli dimezza l’importo (a proposito di irritualità), risolvendo la questione come un tamponamento al semaforo: concorso di colpa e non se ne parla più.

La Juventus non l’ha presa benissimo. Se non altro perché in un tribunale civile, molto probabilmente, non ci sarebbe stato match, visto che, in diritto, la mancanza della firma di Ronaldo sugli accordi della manovra stipendi sarebbe bastata per invalidare le sue richieste. In un arbitrato prevale l’irritualità e può succedere di tutto, anche che alla fine ci sia una decisione di sostanziale buon senso, ma che sa di “un po’ per uno non fa male a nessuno“, che non è esattamente un principio di diritto.

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