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Caso Fagioli, l’avvocato Di Cintio: “Deve essere provata l’identità di chi ha effettuato le scommesse”
L’avvocato Cesare Di Cintio, specializzato in diritto sportivo, è intervenuto a LaPresse in merito al caso Fagioli per esprimere il suo parere. Di seguito quanto dichiarato dal legale:
“Stiamo parlando di una ipotesi tutta da dimostrare. Siamo ancora in una fase preliminare: deve essere provata l’identità di chi ha effettuato le scommesse, la liceità o meno della piattaforma e se è stata effettuata una scommessa sul calcio. L’articolo 34 del codice di giustizia sportiva è un principio cardine nell’ambito dell’ordinamento federale. Per aver violato la norma è prevista una sanzione minima dell’inibizione o la squalifica non inferiore a tre anni più una ammenda da 25 mila euro. Qui si tratta ancora di una situazione in fase di indagine, che si è sviluppata online, e quindi non è detto neanche che sia il giocatore che abbia effettuato direttamente le scommesse“.