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Capitano e vice capitano Juve: come cambiano le gerarchie dopo l’uscita di scena di Danilo
Juventus, la questione capitano: Locatelli pronto a raccogliere l’eredità di Danilo
Con l’addio di Danilo, si riapre in casa Juventus il delicato tema della fascia da capitano. Dopo essere stato il numero 25 nella storia bianconera, il brasiliano lascia spazio a un nuovo leader, il primo dell’era Thiago Motta e simbolo del nuovo ciclo avviato dal club nell’estate scorsa.
Fino a ora, l’assenza di un capitano stabile ha portato la fascia a passare sul braccio di diversi giocatori: Gatti, Bremer, Cambiaso e Locatelli. Tuttavia, sembra ormai necessario stabilire una gerarchia più chiara, in rispetto della tradizione e per consolidare l’identità della squadra.
Locatelli in pole per la fascia
Negli ultimi tempi, Manuel Locatelli ha portato la fascia da capitano con continuità. Thiago Motta, tecnico della Juve, ha spiegato questa scelta come un riconoscimento per la dedizione del centrocampista: un giocatore che, anche nei momenti difficili in cui sembrava aver perso il posto da titolare, non ha mai smesso di impegnarsi in allenamento.
Questo atteggiamento, unito al fatto che Locatelli è uno dei giocatori con più anni di Juve alle spalle e più presenze in bianconero, lo rende il candidato ideale per assumere il ruolo di capitano. Inoltre, la sua nomina riporterebbe la fascia sul braccio di un italiano, un dettaglio non trascurabile per la tifoseria: Danilo, infatti, è stato il primo straniero dell’era moderna a ricoprire questo ruolo.
La corsa per il vice capitano
Più incerta, invece, appare la situazione del vice capitano. Nelle ultime settimane, il ruolo è stato ricoperto da diversi giocatori, alimentando le ambizioni di molti. Cambiaso sembra essere il nome più vicino a consolidarsi come vice di Locatelli, ma anche Di Gregorio e Koopmeiners hanno avuto l’opportunità di indossare la fascia.
Questa rotazione evidenzia come il gruppo sia ancora in cerca di un equilibrio, ma non mancano i candidati per diventare nuovi leader. Tra gli obiettivi principali della dirigenza bianconera c’è infatti la costruzione di uno “zoccolo duro” di giocatori in grado di crescere insieme, consolidare l’identità del gruppo e puntare a successi futuri.
Un nuovo ciclo, una nuova leadership
L’era Thiago Motta si presenta come un capitolo di rinnovamento per la Juventus. La scelta del capitano diventa dunque simbolica per rappresentare la solidità e l’unità di intenti che il club vuole raggiungere. Locatelli sembra incarnare al meglio questi valori, mentre il gruppo si prepara a trovare il giusto equilibrio e nuovi leader in grado di guidare la squadra verso grandi traguardi.