Calciomercato Juve: il Psg rallenta Kolo, Comolli insiste per Osimhen

La Juventus è in vacanza, ma il mercato non dorme mai. Dopo le fatiche del Mondiale per Club negli Stati Uniti, i bianconeri torneranno alla Continassa a fine luglio. Nel frattempo, Damien Comolli – nuovo direttore generale, chiamato per rilanciare il progetto tecnico – lavora a fari accesi per costruire un attacco all’altezza delle ambizioni juventine.

Il primo tassello è già arrivato: Jonathan David, attaccante canadese svincolato dal Lille. Ma l’obiettivo è ben più ambizioso: affiancare un grande centravanti, e in cima alla lista ci sono due nomi che accendono la fantasia dei tifosi: Victor Osimhen e Randal Kolo Muani.

Osimhen: sì del giocatore, ma la clausola pesa

Il sogno principale resta Victor Osimhen, in uscita dal Napoli dopo una stagione al Galatasaray. Il nigeriano ha già dato il suo ok al trasferimento a Torino, ma la trattativa con De Laurentiis si preannuncia tutt’altro che semplice. Il nodo è la clausola rescissoria da 75 milioni, valida fino a metà luglio.

L’ingaggio da 9 milioni netti sarebbe ammortizzato dal Decreto Crescita, ma serve uno sforzo economico importante per chiudere. Comolli spera in uno spiraglio con il Napoli, magari contando sulla volontà del giocatore e sulla scadenza imminente della clausola.

Kolo Muani: PSG duro, ma il giocatore spinge per restare

L’alternativa è Kolo Muani, già visto in bianconero negli ultimi sei mesi in prestito dal Paris Saint-Germain. La Juventus lo rivorrebbe alle stesse condizioni, con un nuovo prestito e riscatto fissato nel 2026, ma il PSG fa muro: preferirebbe una cessione definitiva, o almeno un obbligo di riscatto.

L’attaccante francese ha più volte dichiarato di trovarsi bene a Torino e di voler restare, ma il Chelsea è pronto a inserirsi con un’offerta più concreta. E il rischio per la Juve è di restare a mani vuote.

Doppio colpo (quasi) impossibile

Sognare è lecito, ma portare sia Osimhen che Kolo Muani alla Juventus è irrealistico. I costi complessivi – tra cartellini e ingaggi – sarebbero troppo alti per un club che ha scelto da tempo una linea di sostenibilità. Basti pensare che ai 6 milioni annui promessi a David si aggiungono i 12 di Vlahovic, che però non sembra intenzionato a lasciare Torino.

Comolli, per ora, non vuole escludere nessuna pista: non vuole restare scoperto nel caso in cui una delle due opzioni sfumi all’ultimo. Ma la sensazione è che alla fine si dovrà scegliere tra Nigeria e Francia. Con l’Inghilterra, sponda Chelsea, sempre più vicina.

Fonte: Fabiana Della Valle, La Gazzetta dello Sport

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