PRIMA SQUADRA
Bremer: “Douglas Luiz ha fatto la sua scelta, spero che Vlahovic resti. Sono mancati i leader, ma quest’anno sarà diverso alla Juve”
Dopo 10 mesi di stop per l’infortunio al crociato, Bremer è tornato in campo. Il difensore della Juventus si racconta tra emozioni, leadership e obiettivi stagionali.

Gleison Bremer ritrova la Juventus: “Più cattivo, più leader. Ora si torna a vincere”
Dopo dieci mesi di stop forzato a causa della rottura del legamento crociato, Gleison Bremer è tornato in campo. Lo ha fatto durante il ritiro estivo della Juventus a Herzogenaurach, in Germania, disputando l’amichevole contro la Reggiana. Un ritorno carico di emozioni e significati, raccontato in due interviste esclusive rilasciate a Sky Sport e La Gazzetta dello Sport.
Il ritorno in campo
“Una sensazione bellissima – racconta Bremer – dopo tanti mesi di lavoro e sacrifici. Mi sono sentito bene, anche se devo ancora lavorare sulla parte fisica. Nei contrasti inizialmente avevo un po’ di paura, ma poi ho smesso di pensarci e tutto è andato meglio”.
L’infortunio, più grave del previsto, ha richiesto nove mesi di recupero, ma ora il centrale brasiliano guarda avanti con fiducia e ottimismo.
La testa conta più delle gambe
Durante il lungo recupero, il difensore ha avuto modo di riflettere su aspetti extra-campo, diventando – a suo dire – “più maturo e cattivo calcisticamente”. Ha ringraziato la Juventus, lo staff medico, la famiglia e in particolare Giorgio Chiellini, con cui ha avuto confronti frequenti durante la riabilitazione.
“Chiellini mi è sempre stato vicino, anche prima che tornasse da dirigente. Averlo accanto è importante non solo per me, ma per tutto lo spogliatoio”.
Voglia di leadership e responsabilità
Bremer è consapevole del nuovo ruolo che lo attende: con la partenza di molti senatori, dovrà essere lui a guidare la retroguardia bianconera.
“Dopo il mio infortunio la squadra ha perso delle certezze. Sono mancati dei leader, ma ora il gruppo è più maturo. Voglio essere un riferimento per tutti”.
Il rapporto con Tudor
Bremer ha parole positive anche per Igor Tudor, nuovo tecnico della Juventus:
“È uno che conosce bene l’ambiente, ha giocato qui e sa cosa vuol dire vincere con questa maglia. Mi ha trasmesso serenità e fiducia, mi dice di non forzare troppo e che tornerò presto al mio livello. Il suo calcio è simile a quello di Juric e Gasperini: so come adattarmi”.
Costruire una nuova Juventus
Il difensore è convinto che con pochi ma mirati innesti, la Juve possa tornare competitiva fin da subito:
“Bastano tre rinforzi, ma devono essere forti. Se arrivano i giocatori giusti, possiamo lottare per lo Scudetto”.
E sulla lotta al titolo è chiaro: “Napoli, Inter, Milan e noi. Sarà un campionato combattuto”.
Yildiz, Gatti e il futuro
Bremer ha speso parole importanti anche per due compagni:
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Kenan Yildiz: “È cresciuto tantissimo, ha qualità da Selecao. È il nostro piccolo Lamine Yamal”.
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Federico Gatti: “Sta diventando un vero leader. Le basi sono buone, vogliamo tornare a vincere”.
Su Douglas Luiz, Vlahovic e i nuovi arrivati
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Douglas Luiz: “Ha fatto la sua scelta, si è scusato e ora lavora bene”.
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Vlahovic: “Spero resti. È un ragazzo ambizioso e importante per noi”.
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Kolo Muani e Jonathan David: “Due attaccanti forti, spero ci diano una mano”.
Il più difficile da marcare?
“Osimhen, senza dubbio. In campo non ti dà tregua”.