PRIMA SQUADRA
Bremer: “L’inizio è stato difficile. Mi alleno 5 ore al giorno”. L’aggiornamento sulle sue condizioni
Bremer si racconta nel format “Bremer Inside”: “Sono diventato un uomo e un atleta migliore”

Attraverso i canali social ufficiali, il difensore brasiliano della Juventus, Gleison Bremer, ha aperto il cuore ai tifosi raccontando il difficile percorso di recupero dall’infortunio al legamento crociato che lo ha tenuto lontano dai campi per gran parte della stagione. Lo ha fatto all’interno del format personale “Bremer Inside”, offrendo uno sguardo autentico e toccante sulla sua riabilitazione.
L’inizio del calvario non è stato semplice, soprattutto per un atleta abituato all’indipendenza, alla forza e al ritmo quotidiano dell’allenamento:
“L’inizio è stato molto difficile perché sono una persona molto indipendente e non mi piace dipendere dagli altri. Subito dopo l’intervento chirurgico avevo bisogno di mia moglie per tutto: per aiutarmi, per alzarmi dal letto, e questo per me è stato molto duro”, ha confessato il centrale bianconero.
Il primo mese è stato segnato da dolore, immobilità e pazienza. Bremer ha raccontato di aver passato intere giornate a letto, supportato solo da esercizi leggeri per preservare la massa muscolare. Solo col tempo è riuscito a recuperare mobilità e fiducia:
“Ho tolto le stampelle poco a poco, sono riuscito a tornare alla vita normale. Quello che desideravo era proprio questo: tornare ad essere indipendente”.
Oggi Bremer è concentrato sulla sua rinascita atletica. Si allena con determinazione, con sedute quotidiane che superano le cinque ore, alternate a momenti di crioterapia per favorire il recupero.
“Sto lavorando tanto perché voglio tornare nella miglior forma possibile. Sento la mancanza di correre? Sì, soprattutto dentro il rettangolo verde, quello non ha prezzo”, ha aggiunto.
Nonostante le difficoltà, l’infortunio ha rappresentato per lui anche un momento di crescita:
“Sono diventato una persona migliore, un atleta migliore. Anche dal lato negativo dell’infortunio riesco a tirare fuori del positivo”.
Una testimonianza autentica, che dimostra come dietro ogni stop ci sia una nuova partenza, e come anche i momenti più duri possano diventare occasione di trasformazione e consapevolezza.
