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CALCIOMERCATO

Branchini: “Miretti è un patrimonio della Juve. L’anno scorso è stato visionato da alcune squadre”

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Miretti

Francesco Branchini, procuratore di Fabio Miretti, ha rilasciato un’intervista a Sportitalia.com. Di seguito le sue dichiarazioni.

Non è stato un periodo facile per Miretti, costretto anche a saltare la Nazionale. Come sta?
“Ieri è tornato ad allenarsi parzialmente in gruppo e sta continuando le terapie. Ha avuto un elongazione difficile da trovare perché era abbastanza interna e laterale sul quadricipite. Fortunatamente è stato individuato il problema, tra una settimana circa dovrebbe essere nuovamente a disposizione”.

Dopo l’infortunio a Salerno come lo ha visto?
“Stiamo parlando di un ragazzo che 19 anni che ha totalizzato già 30 presenze totali con la maglia della Juventus: un calo ci può stare dopo un ottimo inizio, è tornato bene. Era molto dispiaciuto dopo quest’ultimo infortunio, anche perché contro l’Inter avrebbe dovuto giocare dall’inizio”.

Soddisfatto di questo suo primo anno tra i grandi? Ha conquistato sin da subito Allegri, motivo d’orgoglio.
Il mister è contento del suo rendimento ma soprattutto dell’intelligenza tattica di Fabio. Contro il Friburgo è uscito alla fine del primo tempo e ci è rimasto male, ma comunque aveva giocato bene. Non è facile trovare calciatori che hanno una tale facilità nello smarcarsi, Fabio crea sempre qualche soluzione in avanti”.

E’ felice alla Juventus? Il suo obiettivo è rimanere in bianconero?
“Parliamo di un ragazzo che è nato bianconero. Lui è felice, la società è felice. Non era facile fare bene in un anno così complicato per la società bianconera, Fabio è un patrimonio della Juventus”.

Qualche squadra lo ha richiesto? 
“L’anno scorso alcune squadre, sia internazionali che italiane, lo avevano visionato attentamente, ma Fabio ha sempre avuto in testa la Juventus e i bianconeri hanno voluto dargli immediatamente fiducia. Cherubini al massimo lo avrebbe mandato in prestito, anche se non se n’è mai parlato”.

Sulla sua crescita:
“Spesso il calcio moderno uccide i giovani, dagli agenti alla famiglia, nessuno è abituato a gestire questi ragazzi. Fabio ha una famiglia stupenda, dai genitori alla sua ragazza: ha le spalle grandi, è un ragazzo che ama il calcio a 360 gradi. Parliamo spesso, mi dice dove vorrebbe migliorare, cosa vorrebbe fare: è un ragazzo concentrato, un amante del calcio”.

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