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SERIE A

L’ex Verona Faraoni: “Con Tudor se non vai forte in allenamento non giochi. Davanti lascia molta lbertà, sono esplosi Caprari, Barak e Simeone “

Davide Faraoni, ex terzino del Verona, racconta a Tuttosport i metodi di Igor Tudor ai tempi in cui giocava agli ordini del tecnico croato

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Manca sempre meno a Verona-Juventus. Davide Faraoni, ex terzino dell’Hellas Verona, è tornato a parlare dei suoi anni in gialloblù sotto la guida di Igor Tudor. In un’intervista concessa a Tuttosport, il laterale ha raccontato alcuni aspetti legati ai metodi di lavoro del tecnico croato, soffermandosi sulle sue idee e sul modo in cui prepara la squadra.

 

Le parole di Faraoni su Tudor

“Non lo conoscevamo da primo allenatore, ma si è rivelato l’uomo più importante di quell’anno. Abbiamo dato continuità al gioco di Juric, avevamo una squadra forte. Lui è stato molto intelligente e maturo, ci ha dato più tranquillità nel gioco. Lasciava tanta libertà ai 3 davanti, così sono esplosi Caprari, Barak e Simeone: era uno dei tridenti più prolifici d’Europa. Ogni volta che salivamo con la palla eravamo pericolosi. Sapevamo che il gol potevamo farlo sempre, come la Juve attuale”.

Sembra un duro:

“A volte risulta duro, ma è molto più comprensivo di quanto si possa immaginare. Di sicuro non ti nasconde niente. Sa affrontare chiunque, anche a muso duro. Ma ha il solo obiettivo di farti crescere”, ha dichiarato Faraoni aggiungendo sulla mentalità del tecnico: “La spiego con un esempio: eravamo già salvi ad aprile. Reduci da un bel filotto, perdiamo 2-0 a Milano contro l’Inter, con una prestazione così così. Bene: ci ha tolto due giorni di riposo. Tudor vuole il massimo, la sola salvezza non bastava. Lui per dare, doveva avere. Ci spinse ad andare oltre i nostri limiti, non si accontentava mai. E poi c’è una cosa che ho apprezzato tanto di Tudor. Se non andavi forte in allenamento non giocavi. Non è una frase fatta, valeva per tutti, era molto democratico. Ci portava molto rispetto, ma pretendeva tanto. E non guardava in faccia nessuno: così è diventato credibile ai nostri occhi”.

Tudor alla Juve:

“Penso che questi anni gli siano serviti per crescere ancora. Anche la Lazio è stata di sicuro una parentesi formativa. Quando sei alla Juve qualcosa devi lasciare, lui sicuramente sta gestendo la sua personalità in maniera diversa dal Verona.  
Ma sono sicuro di una cosa: Tudor è talmente intelligente da capire le cose senza che gli vengano fatte notare. Ho avuto tanti ottimi allenatori, ma lo stimo molto: è un grande, farà molta strada”.

 

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