PRIMA SQUADRA
Ancelotti: “Di Maria farà la differenza anche alla Juve. Sul dualismo Messi-Ronaldo…”
Carlo Ancelotti, ex allenatore della Juve, attualmente al Real Madrid, a RadioRai ha commentato i Mondiali di calcio in Qatar e la vittoria dell’Argentina, parlando anche di Angel Di Maria.
Le parole del tecnico: “E’ stato un bel Mondiale, concluso con una bellissima finale e vinto meritatamente dall’Argentina. Secondo me gli argentini hanno trovato convinzione e sono stati trascinati da un Messi fantastico. L’Argentina ha vinto per due motivi: perché ha giocatori bravi e perché ha il migliore, che è Messi; poi, perché è riuscita a supportare questa qualità con degli innesti ma anche da un collettivo con una certa attitudine difensiva“.
Su Scaloni: “Scaloni è stato bravo, ha fatto un lavoro straordinario ma non ha inventato qualcosa di nuovo: ha solo messo i giocatori al proprio posto e dato loro una buona organizzazione difensiva, supportando il grande talento di Messi, Alvarez e Di Maria. Niente di nuovo, insomma. In finale sono arrivate le squadre che hanno messo in mostra il miglior talento individuale e la migliore organizzazione. In altre parole, non hanno avuto paura di difendere e questo nonostante il talento. Francia e Argentina sono squadre che hanno basato i propri risultati su una buona difesa e sulla qualità dei giocatori”.
Su Di Maria: “Di Maria, e lo ha dimostrato ieri pur senza essere al top della condizione, è un giocatore di straordinaria abilità: se sta bene fa la differenza in qualsiasi squadra e può farlo sicuramente anche nella Juventus“.
Ancelotti ha poi aggiunto: “Il dualismo Messi-Ronaldo ha dato motivazioni a entrambi: in questi anni sono stati gli artefici principali di questo mondo, giocando benissimo e facendo tanti gol. Messi chiude la carriera con la conquista di un Mondiale, CR7 la termina in maniera diversa, ma comunque ha avuto una carriera straordinaria. Soprattutto qui, al Real Madrid, rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi. Non so cosa farà in futuro, ha ancora voglia di competere ad altissimo livello e non credo che il mondo arabo in questo senso possa essere adatto per lui”.