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Allegri alla vigilia di Juve-Milan: “Dobbiamo avere la voglia di essere i migliori. La continuità verrà fuori”

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Domani sera alle ore 20.45 andrà in scena il big match tra Juventus e Milan. Dopo il sontuoso 3-0 in Champions League, la formazione bianconera è chiamata al riscatto in campionato dopo gli innumerevoli passi falsi. Di seguito riportate le dichiarazioni del mister alla vigilia.

Il match di domani: “Sarà Juve-Milan. È una delle partite più importanti se non la più importante. Serve una bella prestazione perché abbiamo solo un punto, dando seguito alla Champions. Già da un anno e mezzo giocano molto bene, con autorevolezza e sicurezze. Giocano insieme da quasi tre anni, hanno certezze importanti. Noi stiamo crescendo, negli ultimi giorni siamo stati tutti insieme. Ma la partita di domani è più importante per loro che per noi”.

Probabile formazione: “Non è matematica. Ho tre dubbi: uno in difesa, uno a metà campo e uno in avanti. Deciderò domani. Abbiamo ancora 5 partite da qui alla sosta, l’importante è che tutti si sentano partecipi dall’inizio o a a gara in corso. Ci sono 5 cambi e tutti devono essere pronti ad aiutare”.

Chiesa: “È uno dei dubbi. A destra rende molto di più, davanti gli serve una punta. Fa fatica a fare la punta centrale. A sinistra ha qualità che lo portano a venire dentro per sfruttare uno contro uno e tiro. Deve ancora crescere nella lettura e nei tempi. Poi ha le sue qualità nel dribbling e nel tirare in porta, ma ci sono cose che deve migliorare”.

Momento non favorevole: “Ci siamo ritrovati il 3 agosto con i nazionali che tornavano dall’Europeo. I risultati non sono stati direttamente proporzionali alle prestazioni, potevamo avere dei punti in più. Io particolarmente carico? Sono sempre così. Dobbiamo conoscerci, io devo capire anche meglio chi rende meglio entrando dalla panchina. Più avanti si va meglio è. Ma la squadra sta lavorando bene, domani serve una partita tecnica. Il Milan è tecnico e a Liverpool ha fatto una bella partita. Non giocavano la Champions dal 2013, questo dimostra che hanno personalità domani serve pazienza.”

Ibrahimovic: “Ho avuto la fortuna di allenarlo. È ancora molto importante. La gara di domani è bella perché è Juve-Milan. È più importante per loro che per noi. Il primo bilancio va fatto alla sosta di novembre con 12 partite di campionato e 4 di Champions. Ma credo che saremo in una posizione un pochino diversa”.

Favorite: “È un campionato equilibrato dove non c’è una squadra di valore assoluto che può schiacciare le altre. Fai presto a perdere punti ma anche a recuperarli. La preoccupazione di restare a un punto non ci deve impedire di continuare a fare il nostro percorso. I campionati si vincono con le piccole, negli scontri diretti può succedere tutto. Noi sicuramente faremo una bella partita, ma il calcio l’ha inventato il diavolo. Non possiamo sapere il risultato, basti vedere il Milan mercoledì. Per questo ci vuole equilibrio: prima di Malmoe non eravamo ubriachi scarsi e ora non siamo fenomeni. Dobbiamo avere la voglia di essere i migliori”.

Mentalità: “Io devo fare l’allenatore perché la squadra va messa in campo. Ora dobbiamo martellare sull’aspetto psicologico. Per ottenere le cose non basta fare 6 ma 8 o 9 e a volte non basta. La Juve deve lottare per vincere il campionato, non le partite. Le partite le vincono tutti, il campionato solo uno. La continuità alla fine viene fuori e vince chi alla fine è migliore”.

De Ligt: “Matthijs ha 22 anni, è molto bravo però quando è arrivato alla Juventus ha perso lucidità. Quando è arrivato dall’Ajax qualcuno ha scritto ‘De Ligt futuro pallone d’oro’. Ci vuole calma, Chiellini a 20 anni era come de Ligt, forse peggio, poi a 28 anni è diventato un giocatore serio. C’è un percorso normale per tutti, nessuno nasce imparato, a parte qualche eccezioni. De Ligt è giovane e ha qualità importanti, per caratteristiche può essere un giocatore che rimane tanti anni alla Juve. Il dubbio in difesa è tra de Ligt, Bonucci e Chiellini. Rugani? È un giocatore affidabile, questo non vuol dire che gioca domani. Domani due giocano e uno sta fuori, a meno che non si giochi con i tre dietro”.

Bonucci: “Qualche volta deve stare fuori, ogni tanto mi fa arrabbiare quando forza un po’ le giocate, però è un giocatore super affidabile. Per un allenatore, avere un giocatore così è molto importante”.

Centrocampo storto:Questione di caratteristiche dei giocatori. È storto ora ma è storto da sempre. I numeri piacciono a tutti. Se giochi 3-5-2 sei asimmetrico da una parte o dell’altra. Chiesa o Cuadrado sono diversi da Rabiot, sei la torre di Pisa. A sinistra siamo stato un po’ orfani. Prima c’era Matuidi, poi Rabiot. Quando c’era Mandzukic eravamo meno orfani”.

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