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Abu Dhabi, Governo della Norvegia e BCE: ecco tutti i soci “nascosti” della Juventus

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ferrero elkann scanavino

Non ci sono solo Exor e il fondo Lindsell Train nell’azionariato della Juventus. Anche il Fondo monetario internazionale (FMI), la Banca Centrale Europea (BCE), la Città di New York e il fondo pensione di Abu Dhabi, compaiono tra gli investitori istituzionali che hanno quote nel capitale della società torinese. È quanto emerge dagli allegati al verbale dell’assemblea del club bianconero dello scorso 23 novembre.

L’FMI era presente nell’assemblea azionisti Juventus del 23 novembre avendo depositato 9.535 titoli della società bianconera. Poco più consistente il pacchetto del City of New York Group Trust, che era presente in assemblea con 14.004 azioni del club. Durante il 2022 tra i soci è spuntato anche il fondo pensione di Abu Dhabi, che nel 2023 ha visto salire la sua quota da 28.419 a 688.880 azioni (0,02%). Rispetto alla precedente assemblea, invece, è presente la Banca Centrale Europea, con 178.354 azioni (pari a circa lo 0,007%).

Tra gli investitori istituzionali ancora presente il Governo della Norvegia (Government of Norway), che già nel 2022 aveva un pacchetto tuttavia di una sola azione (rispetto alle 176.582 azioni del 2021) e i fondi pensionistici di alcuni stati americani, dal Colorado (35.110 azioni) alla contea di Los Angeles (12), ma anche le società di investimento del New Mexico (213.820 azioni). Tra i fondi e gli investitori istituzionali presenti in assemblea ad aver depositato i pacchetti azionari più consistenti figurano:

  • Il fondo Southeastern Asset Management, che tramite anche Longleaf Partners Funds possiede il 2,49%;
  • Il fondo pensione di FedEx con lo 0,52%;
  • Asset Management Exchange CCF con lo 0,43%.

Fonte: Calcio e Finanza

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