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Calvo annuncia: “Sponsor? Siamo stati penalizzati, ma diverse trattative in stato avanzato…”
In un’intervista rilasciata a Forbes, il dirigente della Juventus Francesco Calvo, ha parlato di diversi temi come la questione sponsor
In un’intervista rilasciata a Forbes, il dirigente della Juventus Francesco Calvo, ha parlato di diversi temi come la questione sponsor, dei ricavi derivanti dai diritti TV, fino alla nuova Champions ed al Mondiale per club.
Le sue parole: “Sono stati due anni molto complicati, in cui abbiamo registrato, per i dieci punti di penalizzazione, perdite tangibili, circa 115 milioni di euro, e intangibili, come quelle legate al brand e alla sua appetibilità sul mercato, ma il mondo del calcio ha la memoria corta, perché è molto legato ai risultati. Lo sponsor? Siamo stati penalizzati perché non abbiamo avuto modo di programmare, ma le sensazioni sono positive: abbiamo diverse trattative in fase avanzata”.
Juve brand italiano più seguito al mondo? “Oltre ad aver intrapreso una strategia opposta rispetto ad altri club, abbiamo avuto il merito di cavalcare la spinta dell’arrivo di Cristiano Ronaldo. Operazione che, nonostante la pandemia, ci ha permesso di accrescere la riconoscibilità del brand in tutto il mondo.
Diritti TV per la Serie A? “Partiamo dal presupposto che il calcio segue il ritmo di crescita del proprio paese, e in Italia il Pil non ha subito rialzi importanti negli ultimi anni. A ciò aggiungiamo la competitività degli operatori, lo scarso sviluppo tecnologico e infrastrutturale del Paese e la mancanza di integrazione con i servizi di connettività, aspetto molto impattante all’estero. Non dimentichiamo poi i costi degli abbonamenti, che al di fuori dell’Italia sono molto più alti, la pirateria, su cui però si sta facendo un ottimo lavoro, e la scarsa managerialità all’interno della Lega. C’è la necessità di rivedere i format di tutti i campionati professionistici, perché così il sistema calcio italiano non è economicamente sostenibile. Basti pensare che una squadra di Lega Pro perde in media 1,5 milioni all’anno, fatturando tra i 2 e i 4 milioni”.
Serie A a 18 squadre? “Al termine della stagione 2025-26, che si concluderà con i Mondiali negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, i calciatori, stipendiati al 100% dai club, giocheranno per il 75% del tempo con le loro squadre e il 25% con le nazionali. E i rischi sono tutti a carico dei club. Non va bene”.
7 proprietà americane su 20 in Serie A la prossima stagione? “È una tendenza che permette al sistema Italia di aumentare gli investimenti infrastrutturali. Lo stiamo vedendo, per esempio, con il Viola Park della Fiorentina, o con i progetti degli stadi del Bologna e della Roma. L’industria dello sport in Europa è ancora molto frammentata, perché è più concentrata sui risultati sportivi che sul business. Di conseguenza, c’è più possibilità di scovare opportunità di investimento rispetto agli Usa, dove le cifre in ballo sono ormai da capogiro”.
Il nuovo Mondiale per club? “È una grande opportunità per noi, ma parlare adesso di cifre è impossibile. Ci sono stime di ricavi e di costi, ma ancora non si sa nulla sulla redistribuzione. La nuova Champions? Sarà interessante, divertente e imprevedibile. Ovviamente, tutte le analisi le faremo successivamente. Sono molto curioso, perché comunque rappresenta un grosso passo avanti”.