-4 al Derby d’Italia: storia e origine del termine

Manca sempre meno per assistere alla sfida scudetto di quest’anno, che non poteva che essere il Derby d’Italia. Ma perché si chiama così?

LA NASCITA DEL “DERBY”

L’espressione venne coniata dal celebre giornalista Giovanni Brera nel 1967 per molteplici motivi. Innanzitutto la rivalità tra le due squadre era talmente accesa da assumere tutte le caratteristiche di un “derby“, ovvero una sfida tra formazioni della stessa città, nonostante le due compagini avessero sede in due regioni diverse. Inoltre si trattava della sfida tra le due squadre più titolate e tifate del paese, il Milan infatti esponeva ancora solo 2 scudetti in bacheca. Ai tempi si parlò di Derby d’Italia anche perché Juventus e Inter appartenevano rispettivamente alle famiglie Agnelli e Moratti, tra le più storiche a livello imprenditoriale nello Stivale. Oltretutto, nell’anno della nascita del termine, il 1967, nerazzurri e bianconeri si contesero lo scudetto fino all’ultimo, con quest’ultimi che ebbero la meglio.

IL DERBY OGGI

Altro fattore che, al giorni d’oggi, rende il Derby d’Italia tale è quello della longevità. Attualmente Juventus ed Inter sono infatti le uniche due squadre a non essere state mai retrocesse in Serie B per meriti sportivi, salvo quindi sanzioni ed eventi extra-calcistici (vedasi Calciopoli).

ITALIA A TINTE BIANCONERE: I DATI DELLA SFIDA

Nella Serie A a girone unico, lo storico dello scontro vede la Juventus in vetta con 87 vittorie, l’Inter a quota 47 con la sfida finita 47 volte in parità.

L’ultima volta che il “Derby d’Italia” può essere considerato sfida scudetto risale alla stagione 2002/3, quando la Juventus scavalcò l’Inter in classifica con un 3-0 secco al Delle Alpi per poi vincere il titolo 9 giornate più tardi. In quel caso la spuntò la Vecchia Signora, chi lo farà domenica non è ancora stato scritto ma una certezza c’è ed è imprescindibile: vietato sbagliare.