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Vegas (ex pres. Consob): “Delisting Juve? Per Exor sarebbe ammettere il fallimento di un progetto. Elkann è in una posizione delicata…”

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elkann john

Intervenuto ai microfoni di Milano Finanza, l’ex presidente della Consob Giuseppe Vegas, ha parlato di quello che comporterebbe un ritiro delle azioni in Borsa da parte della Juventus (operazione chiamata delisting): “È una vicenda che mi ricorda in qualche modo le dinamica di quelle persone che contraggono dei debiti, non sono in grado di farvi fronte e quindi si rivolgono agli strozzini”.

Il sistema di pubblicità legato alle quotazioni va bene in un sistema in cui i valori sono certi – continua Vegas -. E le gambe dei calciatori, che sono l’asset principale delle società calcistiche, sono un bene per definizione incerto. Il problema è legato alla contabilizzazione del calciatore. Se si decide di contabilizzarlo non ai costi di carico si pone il tema dell’assegnazione del valore a bilancio. Se invecchia diventa più bravo? La valutazione migliora o peggiora? Le società all’americana, che hanno grandi incassi da merchandising e gadget forse possono fare fronte a questi costi. La Juve per lo meno ha lo stadio. Ma in società che non hanno stadi di proprietà e giocano in strutture comunali, il meccanismo non può funzionare. Soluzione? Per coprirsi dal rischio infortunio le società dovrebbero fare accantonamenti che richiederebbero enormi aumenti di capitale”.

In conclusione: “È evidente che per Exor il delisting sarebbe antipatico perché sarebbe come ammettere che è fallito un modello, un progetto, e questo avrebbe un ritorno molto negativo. Elkann è in una posizione delicata da un punto di vista diplomatico”

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