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Bonucci e un membro dello staff erano a conoscenza: dal telefono di Fagioli spuntano le chat. Ora rischiano

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Dal telefono di Nicolò Fagioli, il primo calciatore a essere travolto dall’inchiesta sulle scommesse illegali nel mondo del calcio, continuano a uscire gli elementi utili all’indagine della procura di Torino.

Dalle chat del centrocampista, rivela La Repubblica, emergere che la sua ludopatia non era affatto un segreto. Ne erano a conoscenza almeno un esponente dello staff tecnico del club torinese – non si tratta di Massimiliano Allegri – e due compagni di squadra. Agli atti sarebbero finite anche alcune conversazioni tra Fagioli e Leonardo Bonucci sul tema scommesse. Pare che l’ex capitano bianconero fosse ben a conoscenza della malattia di cui soffriva il compagno di spogliatoio, mentre non ci sarebbero prove che avrebbe partecipato anche lui stesso alle puntate su siti illegali di scommesse.

Parallelamente all’indagine della Procura, marcia quella sportiva della Federcalcio. E per il codice di giustizia sportiva chiunque venga a sapere di un giocatore o una società che abbia scommesso o stia per farlo, ha l’obbligo di informare “senza indugio”, specifica il codice, la procura federale. Per chi non lo fa, la sanzione è pesante: non meno di sei mesi di squalifica.

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