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Juventus Creator Lab, Mike Armstrong: “All or Nothing, serie su Chiesa e non solo: ecco come il club guarda al futuro…”

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Mike Armstrong, Chief Marketing and Communications Officer della Juventus, ha rilasciato un’intervista a FootballCo dove ha raccontato il progetto Juventus Creator Lab, che ogni mese sforna 1500 contenuti diversi e ha aiutato la società ad incrementare il numero di visualizzazioni per i propri video. Di seguito tutte le sue dichairazioni.

Sul Progetto: “Siamo a due passi dall’azione. In un luogo che sarà presto solo del Lab Juventus, tra uffici, JHotel e training Center. Per ora lo Juventus Creator Lab è un gruppo di persone che servono ad arrivare a nuova audience. Sono qui da 1 anno e 9 mesi, dopo tanti anni di vittorie e grandi esperienze in Champions, Ronaldo è la prima star su Instagram. La prima osservazione fatta è stata che serve un altro tipo di lavoro rispetto agli club, in modo da avvicinarci poi alla audience del futuro. Abbiamo fan lontani che non possono vederci per vari motivi, vogliamo che i contenuti siano accessibili anche a loro. Come fare? Creando qualcosa di diverso. Anche il nostro spazio quindi sarà più in stile LA. Questo è l’effetto che vogliamo”.

Serie su Chiesa: “Il documentario? Chiesa è un grande giocatore, conosciuto per il suo talento e l’etica del lavoro che possiede. Ha avuto un infortunio molto pesante, Matteo Fabris è stato molto di supporto per noi ed è stata una grande opportunità raccontare questa storia e farla conoscere alla fanbase. Abbiamo discusso tanto sulla piattaforma giusta, scegliendo poi Amazon Prime. Avevamo diversi punti di vista, ma Amazon è stata fenomenale e l’ha portata in più Paesi. La nostra prima grande produzione”.

OTTs: “Facciamo fatica a vedere materiale significativo. Le OTTs dei club sembrano chiuse, l’industria in questo caso ci sembra frammentata. E’ difficile avere realmente accesso. Quando ero in Google avevo visto che le persone mediamente hanno 80-90 app sul proprio telefono, mentre sul mio ce ne erano 120. Saresti sorpreso di come utilizzi il telefono. Il 95% del tempo lo spendi su sei app: Google, Meta, Amazon, Disney. Se vuoi creare una specifica OTT è in quel campo che devi compere. Cosa significa? Devi investire pesantemente, ci si aspettano delle personalizzazioni. Devi avere contenuti così esclusivi che devono funzionare, con accesso gratuito per le persone”.

Sulla Serie A:La Serie A ha anni interessanti, pragmaticamente la Lega deve capire come cooperare con le squadre e per i diritti TV. In Drive to Survive hai 12 team e in Serie A devi mettere insieme invece 20 squadre. Puoi decidere se avere o meno le squadre, la produzione dovrebbe essere incentrata sulle storie di vittorie. Ma non si possono coprire bene tutte le gare”.

TIK TOK: “Non si capisce bene la frequenza che è richiesta. Lo sforzo è incredibile, ci sono numeri importanti anche qui. La Juve ha investito tanto sui ragazzi della Next Gen, il rebrand va in questa direzione. E’ importante per l’industria, per tutto il team, supportare il progetto”.

I vostri obiettivi: “Ci sono 3 obiettivi: mettere insieme i nostri fan, ci sono diversi contenuti che loro meritano di vedere. Quando ripenso agli ultimi 6 mesi, abbiamo lanciato due contenuti su Amazon, raccontato storie di umanità come quelle sulle Women o sul freestyle. Sono molto contento della direzione intrapresa dal team, sempre al servizio dei nostri clienti. Poi c’è la reputazione, dobbiamo conoscere e capire cosa vogliono i giovani che fanno parte della fanbase. Infine l’aspetto economico, siamo una startup e non possiamo valutare questo fattore. Un passo alla volta, non andiamo oltre”.

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