PRIMA SQUADRA
Allegri: “Sarà un anno diverso. Non so quando torna Pogba. Vlahovic e il mercato…”
Prima intervista della nuova stagione di Massimiliano Allegri. Il tecnico della Juventus ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “L’anno scorso è stato particolare , a livello di energie mentali c’è stato un dispendio altissimo. La nuova stagione sarà diversa, dobbiamo ripartire con fiducia”.
Allegri, come sta la Juventus e come riparte dopo un 2022-23 particolarmente logorante? “Ripartiamo con tutto il gruppo a disposizione, anche se dobbiamo fare i conti con qualche problemino fisico che però è normale a inizio stagione. Siamo ancora a luglio, avremo tutto il mese di agosto per sistemare la squadra se ce ne sarà bisogno, altrimenti siamo al completo così. Ci tengo a ricordare che questo gruppo l’anno scorso è arrivato terzo in campionato, perciò bisogna solo cercare di ripartire nel migliore dei modi. Prima di tutto aspettiamo di sapere se parteciperemo alla Conference League oppure no, poi valuteremo con la società e il direttore come muoverci. Perché se giocheremo in Europa dovremo fare un tipo di rosa, senza Coppe dovremo costruirne un’altra”.
Quanto vi è mancato Pogba e a che punto è il suo recupero? “Non aver avuto a disposizione un giocatore come Paul praticamente per tutta la stagione è stato sicuramente penalizzante. Purtroppo in questa fase sta svolgendo un lavoro differenziato: l’obiettivo è cercare di recuperarlo il prima possibile, ma al momento non sappiamo quando potrà ritornare ad allenarsi con il resto della squadra”.
Lo vedremo in campo prima della fine della tournée? “No, non credo di poterlo utilizzare nei prossimi due test contro Milan e Real Madrid. Praticamente non ha mai lavorato con noi, sta procedendo bene ma ci vuole cautela perché è successa la stessa cosa anche l’anno scorso: pareva che tutto fosse ok e poi si fermava. Quando lo vedo correre mi pare che stia meglio, però da qui a giocare ce ne passa. Bisognerà aspettare almeno un mese per capire se potrà essere a disposizione della squadra”.
E Vlahovic invece come sta? Anche lui, come Milik, non si è allenato. “Gli altri sono acciacchi di inizio stagione. Quanto a Dusan, stiamo cercando di gestirlo nel migliore di modi, non scordiamoci che alla fine della passata stagione si era fermato per la pubalgia, perciò adesso facciamo in modo di non sovraccaricarlo per averlo nelle condizioni migliori per l’inizio della stagione”.
Parliamo di sistema di gioco: si ripartirà dal 3-5-2? “Stiamo lavorando per portare avanti ciò che avevamo iniziato l’anno scorso, anche per le caratteristiche dei giocatori. Poi a volte le annate si cominciano in un modo e si finiscono in un altro: bisogna cercare di migliorare le situazioni di gioco. Mi aspetto sicuramente una crescita di quei calciatori che l’anno scorso hanno fatto bene pur essendo al primo anno di Juventus e per questo potranno dare ancora di più. Penso a Gatti, lo stesso Bremer, Fagioli e Miretti che nella seconda parte di stagione ha pagato un po’ di più rispetto a Nicolò. Poi abbiamo tanti altri giovani che abbiamo avvicinato alla prima squadra e che hanno ottime qualità. Bisogna lavorare: dobbiamo mantenere il profilo basso, la stagione sarà difficile e lunga, in questo mese dobbiamo essere concentrati per preparare al meglio l’inizio di campionato. Il punto, ripeto, sarà capire se giocheremo la Conference oppure no”.
Parliamo di mercato, anche se è un argomento che lei di solito preferisce evitare… La Juventus finora ha preso Weah, riscattato Milik e prolungato il contratto di Rabiot: che cosa manca per completare il quadro? “In realtà io parlo di mercato tutti i giorni con il direttore… Valutiamo al meglio la squadra: se si può si migliora, ma è inutile prendere giocatori tanto per fare numero. Abbiamo calciatori validi, ottimi, che possono migliorare e crescere perché sono giovani”.
Campionato: con quale obiettivo riparte la Juventus? “Fare il massimo, anche se è normale che la Juve debba puntare a rientrare in Champions, perché dall’anno prossimo sarà fondamentale: mi sembra che i ricavi aumenteranno del 20-30%, per cui per una società italiana poter giocare la Champions è molto importante sotto tanti aspetti. E senza penalizzazione, è giusto ricordarlo, l’avremmo giocata anche quest’anno, visto che sul campo eravamo arrivati terzi”.