PRIMA SQUADRA
Bellinazzo: “Il ricorso alle plusvalenze per aggiustare i conti è un problema strutturale, non si risolve con inchieste e processi…”
Il giornalista Marco Bellinazzo, tramite il suo profilo Twitter, ha detto la sua sul caso plusvalenze.
“Ecco alcune considerazioni sul tema plusvalenze Juventus (per chi ha la pazienza di leggere): Il ricorso a plusvalenze gonfiate per aggiustare i conti è un problema strutturale e come tale non si risolve con inchieste e processi (ma in Italia è cosi). È un problema di sistema. E mi aspetto ora che tutte le procure aprano indagini sui club coinvolti nelle cosiddette operazioni a specchio, poiché queste implicano la consapevolezza e dunque la complicità di due club“.
“Da quello che si evince dalle intercettazioni, i dirigenti della Juve hanno spinto sulla leva delle plusvalenze per sistemare i conti. È vietato? No. Esiste un listino prezzi che dica qual è il prezzo giusto di un calciatore ? No. Chi lo fisserà? La Procura o un perito? Bah… Il problema strutturale delle plusvalenze fittizie specie a specchio è che sono cambiali, creano costi futuri attraverso gli ammortamenti dei cartellini acquistati ipotecando il futuro dei club. È già accaduto in Serie A e non solo come ho scritto ne “la fine del calcio italiano“.
“Dunque a prescindere – continua il giornalista de Il Sole 24 Ore – da come finiranno le inchieste il problema strutturale delle plusvalenze va risolto cambiando le regole. Come? In primo luogo eliminando i ricavi da calciomercato dai ricavi rilevanti per iscriversi alla Serie A. O da quelli del fair play finanziario Uefa. In secondo luogo stabilendo ad esempio che le plusvalenze si possano iscrivere tra i ricavi non subito ma come avviene per i costi degli ammortamenti ovvero dividendole per il numero degli anni di contratto del giocatore venduto (specie nelle operazioni a specchio)”.
“Sono solo 2 esempi”, conclude Bellinazzo: “Studiando accuratamente il caso si possono trovare rimedi ancora più efficaci. I processi non mi persuadono. Ne abbiamo già visti troppi, in tanti ambiti, senza che nulla cambiasse”.