PRIMA SQUADRA
27 telefonate e un addio: il saluto di Cristiano Giuntoli alla Juventus
Un gesto semplice, ma potente. Cristiano Giuntoli ha scelto la via del cuore per chiudere il suo capitolo bianconero: una telefonata per ciascun giocatore, senza eccezioni.

Dalla “A” di Adzic alla “Y” di Yildiz, passando per colonne portanti dello spogliatoio come Manuel Locatelli, Federico Gatti, Gleison Bremer, Andrea Cambiaso, Dusan Vlahovic, fino ai nuovi volti come Teun Koopmeiners, Nico Gonzalez e Randal Kolo Muani. Ventisette chiamate in totale, scandite nell’arco di una giornata per rispettare i fusi orari dei tanti giocatori impegnati con le nazionali.
Un gesto che racconta molto più delle parole: Giuntoli ha voluto salutare ognuno dei suoi ragazzi con un contatto diretto, personale, umano. Nessuna email, nessuna nota ufficiale: solo voce e cuore, nel segno di quel suo stile sobrio e diretto che ha sempre contraddistinto il suo operato anche nei momenti più delicati.
Secondo quanto riportato da Gazzetta.it, l’ormai ex direttore dell’area football ha lasciato il club dopo due stagioni intense, caratterizzate da pressioni costanti e obiettivi sfidanti. Ora, per lui, si apre una parentesi diversa: una pausa per dedicarsi alla famiglia, alla compagna e al figlio. Ma il calcio, si sa, non attende troppo: l’Atletico Madrid avrebbe già puntato gli occhi su di lui, attratto da un profilo manageriale di grande carisma e competenza.
In attesa di capire quale sarà la sua prossima destinazione, resta il gesto. Vero, sentito, raro. Ventisette telefonate per dire grazie, per chiudere con rispetto, per lasciare un segno nello spogliatoio e nel cuore di chi lo ha conosciuto da vicino.
Cristiano Giuntoli saluta così la Juventus. Non con un comunicato, ma con le parole giuste, dette in privato. Come fanno le persone che lasciano un segno.
